Si annunciano novità per lo stralcio delle cartelle esattoriali 2023, attesa per il decreto Milleproroghe che contiene le modifiche
Continua l’esame in Parlamento del cosiddetto decreto Milleproroghe che contriene tra l’altro delle importanti novità per quanto concerne la questione dello stralcio delle cartelle esattoriali 2023. La questione potrebbe modificare il testo del provvedimento con effetti per migliaia di contribuenti in attesa di notizie più precise.
L’annullamento delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro è stato previsto dalla tregua fiscale disposta dalla legge di bilancio 2023 apprivata a fine dicembre dello scorso anno. Un provvedimento atteso, che potrebbe subire dei cambiamenti non secondari con impatti sull’inizio delle lavorazioni delle richieste di ammissione alla prossima rottamazione. Ma che cosa si sta decidendo in Parlamento? Ecco qualche dettaglio
Purtroppo al momento non è possibile affermare con certezza quelle che saranno le decisioni delle forze parlamentari. Infatti sarà necesario attendere l’approvazione definitva del Milleproroghe alla Camera, entro la fine del mese di febbraio, per avere una risposta definitiva. Meglio, quindi, mantenere le riserve, ed esprimersi al condizionale, dato che non potrebbero mancare sosrprese dell’ultima ora.
Le novità potrebbero essere 2, nel dettaglio:
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Per quest’ultimo punto si preannuncia la probabile riapertura delle scadenze per l’adozione del provvedimento che ferma la cancellazione dei carichi per gli enti creditori che non lo hanno accolto entro il termine del 31 gennaio 2023. In caso di convalida delle correzioni ci sarà tempo fino al 31 marzo. Inoltre si contempla la possibilità di concedere lo stralcio delle cartelle ad una cerchia più estesa sempre con un provvedimento ad hoc.
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Quindi potrebbe essere ampliata la platea dei beneficiari dello stralcio con l’inclusione di capitale, rimborso spese per procedure esecutive e diritti di notifica, nel possibile annullamento dei debiti dati in consegna all’Agenzia delle Entrate Riscossione da enti differenti dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali.