Lo stop alla cessione del credito farà cambiare il sistema di molti bonus, principalmente del Superbonus per l’efficientamento energetico della casa
Da quando il Superbonus è stato attivato la cifra che è stata impegnata è di gran lunga maggiore del plafond stabilito. Ciò corrisponde ad un esborso per la spesa pubblica enorme, che allo stesso tempo consente di migliorare il patrimonio edilizio del Paese, in molte zone decisamente arretrato, per non arrivare alle punte della fatiscenza. È questo lo scopo dei bonus edilizi. Aiutare e sostenere la popolazione a far sì che si prenda carico di un onere che in qualche modo è di responsabilità anche dello Stato. Sottolineando anche la questione dell’efficientamento energetico. E tutto ciò è stato possibile anche, e soprattutto, grazie al sistema della cessione del credito.
La cessione del credito sostanzialmente sembrava un metodo per portare avanti i lavori gratuitamente con soddisfazione di tutti. I condomini potevano approfittare di lavoro gratuiti rinunciando a quel 10% in più che veniva dal Superbonus 110%. Le banche anticipavano il denaro alla ditta o al condominio e nel tempo riacquisivano dallo Stato il 10%, che rappresentava la fonte di guadagno. Le ditte erano soddisfatte perché entravano grossi lavori.
Stop alla cessione del credito, cosa accadrà al Superbonus?
Questo illuminato quadretto però non ha funzionato sempre a dovere. Difatti in diverse circostanze era stato dato lo stop alla cessione del credito, ed il meccanismo si era inceppato, rischiando di lasciare incompiuti parte dei lavori acquisiti con il Superbonus, e andare in fallimento numerose ditte edilizie. Poi puntualmente la cessione del credito veniva riattivata, con sollievo di tutti. Fino alla scorsa legge Bilancio, quando è stato dato uno stop definitivo.
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Sostanzialmente chi vuole usufruire del Superbonus, e non solo, non potrà più scegliere l’opzione cessione del credito o sconto in fattura, ma solamente riacquisire nel tempo il denaro grazie alle detrazioni fiscali.
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Ciò significa in sostanza che il denaro per i lavori deve essere anticipato e poi recuperato in un arco di tempo di circa 10 anni. Ed il meccanismo cambia completamente. Inoltre dal 2023 il Superbonus non è più 110% ma solo per il 90%.