Ogni lavoratore, con contratto riceve la busta paga. Vediamo come bisogna leggerla e controllarla senza cadere in errori
Ogni lavoratore ed impiegato, con tanto di contratto regolare, che sia a tempo indeterminato o meno, non vede l’ora alla fine del mese di controllare la propria busta paga, di quanto è il pagamento, se ci sono dei bonus all’interno e se tutto è inserito come previsto.
Dopo un mese intero di lavoro, fatto di straordinari, orari di notte, bisogna anche controllare la busta page per bene, per non restare delusi da ciò che è scritto all’interno. Perché è possibile che i datori di lavoro, possano fare qualche “scherzetto” per evitare qualche tassa in più.
La busta paga, è considerata come il bilancio finale che il datore di lavoro consegna mensilmente al dipendente e riporta con tutte le specifiche del caso, l’importo complessivo della retribuzione percepita dal lavoratore nel tempo di riferimento, con tanto di bonus previsti, ad esempio “l’assegno unico”.
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Ma per chi è alle prime armi nel mondo del lavoro, e riceve finalmente una prima busta paga, non deve controllare solamente l’entrata finale di denaro. Infatti, all’interno di essa ci sono tante altre informazioni che bisogna controllare. Sono presenti, dati fiscali e di contribuzione non facilissimi da esaminare.
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Possiamo leggere una busta paga, dividendola in tre parti: informazioni sull’impiegato; il pagamento che spetta al lavoratore e tutte le trattenute fiscali (IRPEF), i contributi previdenziali e il trattamento di fine rapporto (TFR).
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
Per quanto riguarda l’IRPEF, ricordiamo che, la lettura è divisa in questo modo:
Fino a 15.000 euro di reddito su un’aliquota del 23%; Da 15.000 euro a 28.000 euro di reddito, su aliquota del 25%; 28.000 euro a 50.000 euro di reddito, con aliquota del 35% ed infine oltre 50.000 euro di reddito, c’è un’aliquota del 43%.