Cosa può accadere se si dimentica di emettere una fattura? Quali sono i rischi più importanti? In cosa si può incorrere?
Nel mondo fiscale, una fattura è fondamentale per trovarsi a posto coi conti e con i controlli che vengono effettuati dall’Agenzia delle Entrate, nel cassetto fiscale. Attraverso la dichiarazione di una fattura, c’è la possibilità di avviare pagamenti di tasse statali quali Irpef, Inps e quant’altro.
Se si ritarda anche di un po’ c’è il rischio di incorrere in fastidiose multe e sanzioni. È importante infatti rispettare gli standard dei tempi, sia per la tranquillità di chi la emette, che per chi la riceve. Infatti, da come stabilisce la legge, una fattura immediata va emessa entro 12 giorni mentre la fattura differita entro il 15 del mese successivo.
Cominciamo col dire che la fattura è un importante documento fiscale, che viene emessa da un individuo titolare di una partita IVA, che porterà al pagamento di contributi e tasse. Importante, è il ricevimento da parte del sistema di interscambio. Se non fa fede l’arrivo della fattura, vuol dire, che essa non è stata emessa.
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Come anticipato, la fattura è importante per coloro che aprono una partita IVA, che si può stabilire per chi ha un regime forfettario oppure un normale regime ordinario. Con la fattura e la sua registrazione, si certifica l’emissione o il ricevimento di un bene. E se non viene emessa, cosa succede? Quali sono i rischi?
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Come tutti gli appuntamenti fiscali ed i contributi da pagare, se si ritarda, anche con l’emissione di una fattura, c’è il rischio di incorrere in sanzioni. Secondo l’articolo art. 6 del D.lgs n. 471/1997 ecco in cosa si rischia:
Quindi, è meglio segnarsi con una bella penna rossa, le scadenze o gli appuntamenti in cui emettere una fattura, invece di esporsi a dure sanzioni legislative.