Il reddito di cittadinanza, così come è impostato con le nuove regole, ha dei paradossi che penalizzano le donne incinte
Il reddito di cittadianza nel 2023 ha subito numerose modifiche. Per gli occupabili, è una misura che verrà erogata massimo per sette mesi, senza possibilità di rinnovo. Ed inoltre la prima offerta di lavoro – qualunque essa sia – deve essere accolta, pena la revoca della misura. Questo è stato stabilito eliminando dal regolamento la parola ‘congrua’ sull’offerta di lavoro. Non solo. Gli occupabili sono considerati tutti i percettori dai 18 a 59 anni in grado di lavorare.
Per tutti gli altri il reddito di cittadinanza verrà erogato per tutto l’anno, comprese le famiglie con presenza di minori, disabili o persone anziane al di sopra dei 60 anni. Allo stesso tempo ci si augura che le politiche attive facciano un lavoro migliore di quanto è stato fatto finora nella ricollocazione dei disoccupati. Complice anche la pandemia, la percentuale di percettori di reddito di cittadinanza che hanno trovato lavoro è davvero esigua.
Reddito di cittadinanza, sospeso per le donne incinte
il paradosso è che la linea del nuovo Governo porta ad agevolare sempre più l’Italia con i figli ed in generale le famiglie. Questo è palese sia in una certa retorica populista che nei fatti. I bonus spettano praticamente tutti alle famiglie con figli. Ed anche il reddito di cittadinanza gli offre dei vantaggi. Come il fatto che in presenza di figli minori si possa percepire per tutto l’anno il reddito. Dunque una tutela maggiore per le famiglie con figli.
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Per questo sembra un paradosso in contrasto con la linea di tendenza la questione delle donne incinte. Certamente le donne che possono rimanere incinta fanno parte della fascia di età degli occupabili. Il problema è che dopo sette mesi perderanno il reddito di cittadinanza, anche se si apprestano a diventare famiglia. La gestazione dura nove mesi. Per cui la tutela alla famiglia manca di una parte essenziale. L’incentivo alla natalità.
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Se le donne che vogliono rimanere incinta sanno che poi dopo poco aumenteranno le spese per la famiglia, ma in ogni caso perderanno irrevocabilmente il reddito di cittadinanza, forse ci pensano due volte. Anche perché, come è noto, le donne incinte fanno davvero fatica a trovare lavoro.