La Postepay è una carta nota per i suoi costi di gestione molto contenuti. Con qualche eccezione su taluni prelievi
Chi ha scelto la Postepay al posto del normale bancomat, ovvero carta di debito, lo ha fatto per diversi motivi. Tanto per iniziare è la carta prepagata pionieristica in Italia di questo servizio. Ciò significa che chi aveva bisogno di depositare del denaro ad esempio per fare acquisti online, o per far pagare l’affitto per gli studi dei figli, poteva farlo senza troppi rischi. Difatti la Postepay base non è collegata ad alcun conto corrente, ed anche in caso di truffa o di spese eccessive non si può scendere al di sotto della cifra prevista dal deposito.
Sostanzialmente non si può andare in rosso. E questo è importante per molti. I debiti inaspettati con le banche possono portare anche al blocco del conto. La Postepay può essere ricaricata da Postamat, tramite app online o anche all’ufficio postale. La ricarica generalmente ha il costo di un euro.
Con la Postepay non solo si preleva denaro e si possono pagare gli acquisti tramite Pos, ma si può collegarla anche agli strumenti digitali più evoluti per farla dialogare con lo smartphone. In questo modo si possono avere in tempo reale notizie su tutti i movimenti, anche quelli online. La Postepay standard non è dotata di Iban dunque non consente di effettuare o ricevere bonifici bancari. Mentre la Evolution sì. Il vantaggio della standard è che non ha costi di gestione, mentre la Evolution sì.
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Tuttavia ci sono delle spese che devono essere tenute in conto. Come quelle delle commissioni per i prelievi. Il rilascio della carta costa 10 euro, e si devono ricaricare all’inizio almeno 5 euro, dunque 15 euro in tutto. I pagamenti sono gratuiti, purché rinetrino nei circuiti abilitati con la carta. Mentre i prelievi da sportello ATM o Postamat sono a pagamento.
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Da sportello postale o Postamat la commissione per il prelievo costa 1 euro. Che diventano 1,75 da ATM bancario italiano o europeo. Mentre invece diventa molto costosa la commissione in Paesi non UE da ATM bancario abilitato: 5 euro più 1,10% dell’importo, come previsto dalla legge del 2018.