Può accadere che il correntista Intesa possa ritrovarsi questo addebito sul suo estratto conto; si tratta di pagamenti. Cosa è successo
Il conto corrente è uno dei fattori al centro delle vita di ciascuno. Ha assunto un’importanza quasi superiore all’identità stessa della persona. Certamente esso rappresenta la piazza ove scorrono la maggior parte delle dinamiche umane. Il suo ruolo si è ulteriormente rafforzato nella circostanza della emergenza sanitaria da Covid-19, che ha colpito l’Italia nel 2019 e le cui misure restrittive sono iniziate nel marzo del 2020.
il confinamento domestico, contingentano le uscite (essenzialmente per la spesa alimentare) e interrompendo quasi tutte le attività in ordine agli esercizi commerciali, ha foraggiato gli acquisti in Rete, risultando estremamente comodi per via delle merce recapitata direttamente a domicilio (spesa alimentare compresa). Terminato il lockdown, gli acquisti on line hanno proseguito la loro ascesa.
Il rafforzamento della nuova modalità d’acquisto di beni e servizi è passato essenzialmente per le carte magnetiche, sia esse bancomat, carte di credito o le ultime – in ordine temporale – carte prepagate ricaricabili. Parallelamente, il loro utilizzo si è incrementato presso i negozi, sottoposti insieme agli uffici, nel frattempo, all’obbligo di possesso del dispositivo POS, secondo le ultime norme imposte dalla legge antiriciclaggio.
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L’uso massivo di questi strumenti ha contribuito a tutt’oggi all’aumento delle spese di gestione sia per ciò che riguarda il conto sia in relazione al mantenimento in vita e alla fruizione di servizi da parte delle carte stesse. Il conto, luogo di frequenti entrate prodotte da stipendi o rendite, e di altrettante uscite per le ragioni suddette, continua però ad ospitare la vecchia forma di pagamento del bonifico bancario, autonomamente effettuato sempre di più tramite home banking.
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Per quanto risulti un’operazione frequente, predisporre un bonifico comporta comunque la massima attenzione, dal momento che si tratta di un trasferimento di somme volontariamente effettuato al beneficiario su coordinate corrette. L’errore è, però, umano non infrequente; pertanto entro due ore dall’invio della disposizione elettronica è possibile richiamare il bonifico. Su banca Intesa SanPaolo, questa eventualità si traduce nel riaccredito della somma da trasferire ma tornata indietro a causa dell’IBAN non corretto. Ma non finisce qui: sull’estratto si più trovare un addebito di 11 euro: è la commissione in caso di esito non a buon fine per dati inesatti o incompleti.