Quale errore non si deve fare nella raccolta differenziata dei rifiuti, si corre il pericolo di incorrere in sanzioni anche salate
In tutti i Comuni italiani esiste ormai la raccolta differenziata dei rifiuti che risponde a precise normative tanto nazionali quanto comunitarie. L’economia circolare, che ha l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi di risorse (energia e materiali), prevede che conclusa la vita del bene, i materiali con cui è fatto siano recuperati e riusati, contribuendo a contenere i rifiuti creati al minimo.
Dunque la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti sono strettamente connessi, contenendo l’inquinamento e generando ricchezza dagli scarti. Il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale nell’organizzazione del servizio di raccolta dell’immondizia e del suo smaltimento, ma il contributo dei cittadini non è da meno. La raccolta differenziata parte infatti dal livello domestico.
I dubbi sul giusto conferimento dei rifiuti possono essere semplicemente risolti, seguendo le indicazioni che tutti icomuni sono tenuti a dare alla propria cittadinanza nelle grandi città quanto nei piccoli centri. Spesso si può restare ingannati dalla particolorità della composizione di un prodotto. Non sempre è immediato identificarne la tipologia e la natura.
Le informazioni quindi diventano fondamentali per dare ai cittadini dei chiarimenti sul conferimento e prima ancora sulla differenziazione degli scarti che si realizzano a casa. Il rischio è l’inserimento di un prodotto in un cassonetto sbagliato. Un gesto apparentemente senza conseguenze, ma che invece può portare a sanzioni monetarie notevoli.
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Il deposito nei cassonetti di materiali diversi da quelli previsti dalla normativa locale comporta multe tra i 25 e i 155 euro, a seconda dell’amministrazione e della gravità. Carta e cartone sono da piegare o legare, basta pensare a tutti gli imballaggi presenti, prima del conferimento. Tutti i gestori locali della raccolta dei rifiuti forniscono delle indicazioni precise al proposito. Le multe in questo caso sono salte e vanno da 100 a 620 euro.
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A questo proposito si deve ricordare uno degli errori più comuni: conferire il tetrapak (contenitori di latte, succhi di frutta eccetera) nell’indefferenziato. In realtà è un materiale misto completamente riciclabile composto da carta, alluminio, plastica. Basta seguire le indicazioni locali, ma di solito il tetrapak va conferito nella carta, sciacquandolo e rimuovendo le parti in plastica.