La Carta acquisti è un importante sostegno economico promosso dal governo: i soldi non spesi si accumulano o perdono?
Il governo italiano non lascia mai da sole le persone o le famiglie che versano in particolari condizioni economiche. Tra i vari aiuti ed incentivi spicca senza ombra di dubbio la Carta acquisti: si tratta di una carta di pagamento elettronica a cui lo Stato accredita ogni due mesi una somma di denaro che può essere utilizzata per la spesa alimentare e per il pagamento delle bollette di gas e luce presso gli uffici postali.
La carta non è abilitata al prelievo di contanti ed è concessa ai cittadini dai 65 anni in su o di età inferiore a tre anni in possesso di vari requisiti tra cui la cittadinanza italiana; avere un ISEE in corso di validità inferiore a 7.640,18 euro per l’anno 2023; di non essere, da soli o insieme al coniuge, titolari di un patrimonio mobiliare superiore a 15mila euro come rilevato nella dichiarazione ISEE.
Sulla Carta acquisti sono accreditati 80 euro con cadenza bimestrale da utilizzare per fare la spesa o pagare gas e luce. I negozi che aderiscono all’iniziativa espongono una apposita etichetta adesiva e i titolari di Carta acquisti possono, inoltre, avere uno sconto del 5% nei negozi e nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa.
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Gli interessati alla Carta possono presentare apposita domanda in ufficio postale utilizzando i moduli disponibili sul sito di Poste Italiane. Nella domanda, ovviamente, l’interessato deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge. L’ufficio postale trasmetterà in via telematica all’INPS la domanda per le necessarie verifiche e, in caso di esito positivo, inviterà il titolare a recarsi presso un ufficio postale per ritirare la carta su cui sarà già stato accreditato l’importo del bimestre di presentazione della domanda.
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In ogni caso la Carta acquisti non permetterà, per chi spende poco, di mettere da parte di soldi presenti: la somma presente sulla carta acquisti, infatti, va spesa entro il mese successivo all’accredito. Se non si spende tutto l’importo, il denaro rimasto verrà tagliato del 20%. Questo significa che se restano sulla carta in giacenza 100 euro il mese successivo non sarà erogato il sussidio completo ma decurtato del 20% dei 100 euro non spesi, cioè di 20 euro.
Ricordiamo, poi, che ogni sei mesi tutto l’eventuale gruzzoletto accumulato viene azzerato, a eccezione di una mensilità che rimane nel conto a mo’ di paracadute. Questo avviene perché la finalità della Carta è aiutare gli italiani che necessito di sostegno per la spesa e per le bollette e quindi con finalità consumistica del reddito.