Ecco quando arriverà il definitivo via libera alle erogazioni dei sostegni economici alle spese per le scuole dell’infanzia. Di cosa si sta parlando
Come è noto la bassa demografia nazionale rappresenta un serio problema per la sopravvivenza a lungo termine della penisola nelle sue differenti declinazioni della sua popolazione. Inoltre, strano a dirsi, ma il problema della mancanza di un numero sufficiente di nascite costituisce una tara anche su ben altri fronti, agli antipodi della fascia anagrafica rappresentativa: ossia le pensioni.
D’altronde, la costituzione di un nucleo familiare significa un’assunzione di responsabilità, nonché di costi da sostenere a lungo termine a beneficio delle persone a carico, in primis i figli. Occorre dunque sostenere l’istruzione e una sana maturazione che non sono “agenti” completamente a zero spese ma che trasformano una società non solo quantitativamente ma la rendono qualitativamente consapevole.
Sul piano della famiglia, il governo Meloni, sin dalla espressione politica dei partiti che lo compongono, rivolge particolare attenzione alle dinamiche che ne garantiscono la salvaguardia. Non a caso, l’ultima legge di bilancio include l’impegno di ben due terzi delle risorse finanziarie disponibili per contrastare il progressivo impoverimento dei bilanci domestici causato dal rincaro energetico delle bollette.
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A ciò bisogna aggiungere la conferma di importanti misure volte al medesimo sostegno ma più strutturali. In primo luogo, approda alla seconda annualità di pagamenti lo strumento dell’Assegno Unico e universale per le famiglie di lavoratori dipendenti, pensionati e inoccupati con figli minorenni o disabili a carico. Oltre le nuove richieste, dunque, dal prossimo marzo scattano i pagamenti verso coloro che hanno presentato le domande di rinnovo.
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È stato altresì riconfermato il cosiddetto bonus asilo nido per il sostegno alle rette di pagamento per le strutture pubbliche o private, oppure ai costi dei servizi di assistenza domiciliare per i minori affetti da patologie gravi. La procedura delle richieste si aprirà a fine febbraio e andrà avanti fino al termine del 31 dicembre 2023 (se non chiusa prima per esaurimento anticipato dei fondi). Gli importi del Bonus variano a seconda dell’ISEE: 3mila euro annui per un ISEE sotto i 25mila euro; 2.500 euro annui per un ISEE tra i 25mila euro e i 40mila euro; 1.500 euro annui per un ISEE oltre i 40mila euro. Per inviare le domande occorre dunque attendere la fine del mese in corso.