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Cosa succede a chi acquista merce contraffatta

La contraffazione è un fenomeno abbastanza diffuso in Italia e le pene sono davvero severe. Ma cosa rischia chi acquista merce di questo tipo?

contraffazione (Adobe Stock – Pensioniora.it)

La vendita di prodotti “fake” spacciati per originali è una piaga che provoca seri danni a tantissimi brand. Tra la merce maggiormente falsificata ci sono: abbigliamento e scarpe, borse e occhiali da sole, orologi e gioielli, profumi e cosmetici. Inoltre, una recente ricerca, condotta dalla Rome Business School, ha evidenziato come la diffusione dell’e-commerce abbia considerevolmente portato ad un aumento dei prodotti contraffatti. Tuttavia, bisogna precisare che c’è una sostanziale differenza tra contraffazione e imitazione.

Nel primo caso, infatti, gli oggetti sembrano del tutto identici agli originali. In realtà, vengono quasi sempre fabbricati con materiali diversi e di qualità inferiore. Gli articoli contraffatti, dunque, sfruttano senza autorizzazione i marchi registrati di terzi ponendo in inganno i consumatori. Un’imitazione, invece, non è identica all’autentico, infatti, presenta, spesso, errori di ortografia nel nome del marchio applicato sul prodotto. Di conseguenza, l’acquirente si rende conto ictu oculi che si tratta di un fake. Chiaramente, la legge punisce soltanto la prima ipotesi e non anche la seconda.

Acquisto merce contraffatta: quali sono i rischi per gli acquirenti

contraffazione (Adobe Stock – Pensioniora.it)

Nel nostro ordinamento la contraffazione è punita dall’articolo 473 del codice penale. La norma punisce chiunque contraffa o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri. La pena prevista è quella della reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 2.500 a 25.000€. Il dettato normativo punisce anche chi “senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati”.

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Il consumatore, invece, si riteneva rispondesse del reato di ricettazione o di incauto acquisto. Nel primo caso si punisce l’acquisto di cose provenienti da un qualsiasi delitto; nel secondo, quello di cose di sospetta provenienza. Nella ricettazione il consumatore è consapevole di procurarsi merce contraffatta; nell’incauto acquisto, ha nutrito soltanto forti dubbi sulla legittima provenienza del bene.

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Tuttavia, la Cassazione, con la sentenza n. 12870/2016 ha ribadito che l’acquisto di merce contraffatta non configura la ricettazione e non sussiste alcuna responsabilità penale in capo all’acquirente. Si precisa, però, che nessun reato è previsto soltanto quando si tratta di prodotti utilizzati esclusivamente per uso personale. L’unico rischio, quindi, in questi casi, è quello di dover pagare una multa che va dai 100 ai 7 mila euro. Mentre, se il pagamento avviene entro 60 giorni dalla violazione, si applica il pagamento in misura ridotta di 200 euro e sequestro amministrativo della merce.

Pubblicato da
Matteo D G