Il reddito di cittadinana potrebbe essere sospeso dall’INPS nel mese di febbraio ad alcuni beneficiari. Cosa fare per evitarlo
Da quando il Governo Meloni ha messi nero su bianco la Legge di Bilancio 2023 il reddito di cittadinanza ha acquisito una nuova forma. Innanzitutto i rinnovi INPS senza fine sono stati aboliti. gli occupabili, ovvero i cittadini abili al lavoro che sono in grado di lavorare, potranno usufruire del beneficio solo per sette mesi, senza alcuna possibilità di rinnovo. Ed alla prima offerta rifiutata il reddito di cittadinanza viene revocato definitivamente. Fanno eccezione le famiglie con figli minori o disabili, ed i nuclei familiari con componente/i di età maggiore di 60 anni.
Chi vuole ricevere gli ultimi sprazzi di reddito di cittadinanza deve in ognicaso inviare ogni mese il documento ISEE aggiornato. In caso contrario sarà sospesa la misura. L’ISEE è un documento fondamentale per determinare sia il diritto al reddito di cittadinanza che il suo importo. In assenza di esso L’INPS non sa più come regolarsi. Inoltre è fondamentale che in caso di variazioni di reddto del nucleo familiare durante l’anno, il percettore del reddito di cittadinanza informi prontamente l’INPS.
L’ISEE è l’indicatore equivalente di reddito. Il documento deve essere elaborato da un CAF o da un professionista. Si parte dalla DSU, la dichiarazione sosotitutiva unica, in cui il richiedente mette su carta tutti i redditi mobili ed immobili del nucleo familiare. Ed in base ad essa viene calcolato il nuovo ISEE. Il docuemnto ha validità dal primo gennaio di ogni anno fino al 31 dicembre dell’anno stesso. Dunque per il 2023 i percettori del reddito di cittadinanza, la cui legittimità ed importo sono stabiliti sulla base dell’ISEE, dovevano consegnare il nuovo ISEE entro il 31 gennaio.
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Chi non lo ha fatto avrà la sospensione dell’erogazione su carta Rdc per il mese di febbraio. Ed a questo puto si rinnova la scadenza. Per ricevere la tranche di marzo, entro il 28 febbraio i percettori dovranno inviare il nuovo ISEE all’INPS. Altrimenti perderanno anche la mensilità di marzo, perché in assenza di esso l’INPS non può calcolare l’importo.