Cosa succede per quanto riguarda il versamento del RdC di febbraio? Ci sarà ancora un rinvio a marzo? Perché?
Come ben sappiamo il reddito di cittadinanza, dopo l’approvazione da parte del nuovo Governo presieduto da Giorgia Meloni, ha subito grosse riforme e modifiche, che lo porteranno alla totale abolizione nel 2024. Saranno limitati i con tributi che una parte di cittadini italiani potranno ancora ricevere.
Sono infatti tante le polemiche, soprattutto che partono dai partito dell’opposizione. Ma la volontà del Governo è quella di stimolare gli italiani a trovare un lavoro dignitoso invece di continuare a vivere su bonus statali. Ma c’è ancora un “piccolo” problemino. I soldi, che una fascia di beneficiari devono ottenere, verranno ancora rinviati.
Ricarica RdC di febbraio, prevista a marzo
Il primo obiettivo del Governo della Meloni, era quello di “far fuori” il reddito di cittadinanza, e secondo l’art. 1 commi 313 321 , la durata massima dell’erogazione del contributo economico del Reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2023 diventa di 7 mesi, ordinariamente, con persone di età pari o superiore ai 60 anni, quindi non sarà diretto a tutti.
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Nel mese di febbraio, le ricariche, dovrebbero entrare nei giorni 15 e 27, che non sono festivi, quindi i beneficiari del sussidio possono stare tranquilli. Vedranno, entrare nei loro cedolini del RdC la somma che gli spetta. Ma, una parte, purtroppo, dovrà attendere il mese di marzo.
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Il versamento di denaro del RdC, è collegato alla presentazione dell’ISEE. Se quest’ultimo non è aggiornato all’anno corrente 2023, allora il sussidio non verrà versato, oppure verrà rinviato. Ricordiamo, che il giorno 31 gennaio, era il termine ultimo della presentazione dell’ISEE, utile per poi ottenere il reddito di cittadinanza per 7 mesi.
Per non correre nel rischio di ulteriori rinvii oltre il mese di marzo, è importante, presentare la propria documentazione di un ISEE rinnovato entro il 28 febbraio prossimo per lo sblocco del reddito di Cittadinanza marzo 2023. Infatti, il sussidio viene autonomamente bloccato, se manca la documentazione che serve.
Una volta, che l’ISEE sarà rinnovato, tutti i precedenti pagamenti “congelati” verranno versati senza alcun problema. Lo stesso vale per coloro che avevano terminato nel medesimo periodo le prime 36 mensilità e hanno inoltrato una nuova domanda all’INPS.