Clienti al bivio tra le nuove modalità del mercato dell’energia; ecco i pro e i contro delle offerte secondo ARERA. Dove si risparmia
Dopo quasi un anno di crisi energetica, a stretto nodo con lo scoppio della guerra in Ucraina, non è facile parlare di risparmio energetico, poiché le iniziative messe in campo sono state molteplici e spesso discordi. In sostanza, anche sul costo molto alto dell’incoerenza, si è fatto (quasi) di tutto per tamponare le nuove condizioni esistenziali dei cittadini.
In particolare modo in Italia, i bilanci familiari di lavoratori e pensionati sono stati già precedentemente livellati dalla presenza dell’alto tasso di inflazione, che sebbene abbia costretto il governo ad alzare gli importi delle pensioni, è vero anche che ciò è avvenuto sullo sfondo di un listino dei prezzi sui beni di consumo esponenzialmente alterato. Assieme alla speculazione dei mercati, questa doppia natura degli aumenti non poteva non avere un effetto “specchio” sulle bollette energetiche.
Bollette, l’ARERA indica questa strada per ridurre i costi
La risposta iniziale delle istituzioni, specialmente della Commissione Europea, ha goffamente riguardato la condotta dei cittadini del vecchio continente in merito alle loro abitudini; in prospettiva dell’inverno, era piuttosto opportuno abituarsi ad una “cura” del freddo, ad una pulizia fatta di rigeneranti docce gelate ed una cottura dei cibi portata avanti a fuoco lento. In Italia, i precedenti bonus fiscali hanno anticipato alcune iniziative, da parte dei cittadini, per correre ai ripari.
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Detrazioni ed agevolazioni hanno consentito l’abbattimento dei costi sull’installazione di pannelli solari in terrazza o al balcone, l’acquisto di stufe a legna o a pellet (rigorosamente ad alta efficienza certificata), o quantomeno l’installazione dei pannelli termoriflettori dietro i radiatori dei termosifoni, là dove la dispersione è maggiore a causa della parete più sottile (sotto le finestre). Nel frattempo i cambiamenti climatici hanno apportato il vantaggio di non svuotare il fabbisogno nazionale di metri cubi e kilowattora, grazie alle temperature stagionali ampiamente sopra le medie.
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Come periodicamente avviene, l’appuntamento con la scelta tra il mercato libero o il mercato di maggior tutela è comunque giunto per gli utenti. Il 94,2 per cento dei consumatori domestici ha comunicato ai distributori la schiacciante opzione del libero mercato. Si tratta, in fondo, di una scelta conservativa, dal momento che l’offerta del libero mercato prevede una struttura a prezzo fisso. Come rivela l’ARERA, una scelta molto poco conveniente. Nel 2022 i gestori hanno proposto ai loro clienti dalle circa 400 offerte, tra luce e gas, in stragrande maggioranza a tariffa variabile. Il consistente calo del prezzo del gas previsto a dicembre è arrivato, ma approderà nelle bollette dei consumatori facenti parte del mercato tutelato. La riduzione equivale al 34,2 per cento; stessa percentuale, ma in rialzo, per le bollette della luce, che hanno subito a gennaio l’effetto domino del gas.