A quanto pare nel mese di marzo tutti i pensionati riceveranno gli aumenti sulla pensione. Si attendono gli arretrati di gennaio e febbraio
La perequazione sulla pensione 2023 è stata già stabilita da un po’ di tempo. Detto ciò, gli aumenti sull’assegno mensile della pensione non sono ancora arrivati per tutti. Si deve fare un passo indietro. A novembre dello scorso anno il Ministro del MEF ha stabilito con decreto ministeriale il tasso d’inflazione al 7,3%, cifra che a dicembre ha subito punte anche più alte. Questo riferimento è stato fondamentale per definire quali sono gli adeguamenti a stipendi e pensioni che dovevano essere fatti per il 2023.
Nello specifico, per quanto riguarda la pensione, le fasce di perequazione, e dunque di adeguamento, sono aumentate da quattro a sei. Questo ha consentito una maggior differenziazione percentuale in base al reddito. Che alla fine fa piovere sempre sul bagnato. A conti fatti, dato che si parla di aumenti percentuali, le pensioni superiori ai 5mila euro acquisiscono un aumento maggiore delle pensioni inferiori ai 2mila euro.
Aumento pensione, cosa succede a marzo
Le sei fasce di adeguamento alla pensione vedono come riferimento la pensione minima, pari circa a 525 euro al mese. Chi non supera le quattro volte il trattamento minimo, dunque poco più di 2.100 euro al mese, ha diritto al 100% della rivalutazione degli importi in base al tasso d’inflazione. Percentuale che scende mano a mano che salgono gli assegni mensili per la pensione. Fino ad arrivare ad un auemento del 32% sul tasso d’inflazione per chi ha una pensione superiore a 10 volte il trattamento minimo, dunque oltre i 5mila euro al mese.
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Agli aumenti dell’assegno pensionistico quest’anno si è accompagnato anche l’aumento della pensione minima, ma solo per il 2023 ed esclusivamente per i pensionati di età superiore a 75 anni. Per loro 600 euro al mese per tutto l’anno.
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Mentre gli adeguamenti alla pensione dati dall’inflazione, ancora non sono stati erogati, ad eccezione della prima fascia, quella con reddito al di sotto dei 2.100 euro al mese. Essi hanno percepito l’aumento dal mese di gennaio. Per tutti gli altri pensionati c’è voluto un po’ più di tempo, ma sembra che la situazione si sia sbloccata. A marzo arriveranno gli aumenti, ed in futuro anche gli arretrati delle prime due mensilità del 2023.