Ecco cosa è richiesto al soggetto interessato a svolgere le consegne a domicilio e che margini di profitto si concretizzano. I particolari
Le consegne a domicilio crescono annualmente a ritmi esponenziali e sono oramai poche le persone che non ricorrono a questo tipo di servizio. In realtà, maggiore è il rivolgersi alle grandi piattaforme telematiche dell’e-commerce, e dunque all’alto numero degli acquisti on line o tramite app, e più crescono le milizie di fattorini a due o a quattro ruote. Questa realtà, in particolare, si è consolidata sotto l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Nel pieno del confinamento domestico, una bella fetta di consumatori, nell’impossibilità di uscire a svolgere i normali acquisti oltre la necessaria spesa alimentare, non ha rinunciato a richiedere il servizio a domicilio per il recapito dell’acquisto. Dopo la pandemia, l’immagine del fattorino in bicicletta (ma non solo), conosciuto come “rider”, è divenuta familiare all’ambiente domestico, là dove si riceve pizza, cibo veloce, la cena del sabato sera, il tutto prenotato mediante l’applicazione delle società che offrono questo servizio in collaborazione con ristoranti, fast food e altri esercizi nel campo della ricezione.
In effetti, aumentano le richieste, gli indirizzi presso i quali far pervenire la cena, e sale il numero dei rider e delle loro relative biciclette – elettriche o meno – oppure dei loro scooter. D’altronde, nel mercato del lavoro si sono fatte strada molte aziende che offrono questo servizio di facchinaggio del cibo e pertanto, oltre allo spirito concorrenziale, si è generato un surplus di personale su strada.
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Non c’è dubbio che tale figura professionale rappresenti una opportunità per molti giovani, dinamici e con la dimestichezza del mezzo su strada, di racimolare un vero e proprio stipendio, utile per alimentare le proprie finanze, gli studi, o molto altro. Non è dunque difficile inviare la personale candidatura ad uno dei molteplici siti di food delivery (come Just Eat o Deliveroo), poiché non sono richiesti particolari requisiti di idoneità.
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Anzi, i guadagni saranno regolati in base alla flessibilità: di scegliere dove e quanto guadagnare in scooter, bici o auto; di stabilire quante ore lavorare; di ricevere istantaneamente supporto. Al rider viene fornito il cosiddetto Rider Support, comprensivo di una formazione in tema di sicurezza, e il rilascio di un kit per supportare le consegne, oltre ad copertura assicurativa gratuita in caso di infortuni e danni a terzi. Secondo il nuovo contratto per i riders, lo stipendio è proporzionato al quantitativo di ore lavorate, ma si percepiscono mediamente circa 840 euro al mese a tempo pieno, oppure 350 euro circa per l’attività part time. Il contratto nazionale di lavoro prevede una stima minima di 4 euro per due ore di disponibilità alla consegna, con premi che vanno dall’aumento del 10 per cento per il lavoro notturno, festivo o in condizioni di maltempo, e l’una tantum premiale di 600 euro ogni duemila consegne portate a termine.