Talvolta a causa di situazioni finanziarie non proprio floride può capitare di accumulare molti debiti. Sapevi che potrebbero essere già prescritti?
A causa della grave crisi economica in cui versa l’Italia, si fatica sempre più a coprire tutti i costi della vita. Sono, infatti, tantissime le famiglie indebitate e che per questo motivo potrebbero rischiare anche il pignoramento della casa, di un quinto del proprio stipendio o del conto corrente. In casi del genere, è necessario mettere in atto un piano di risparmio che consenta di gestire al meglio le risorse.
Ad esempio, un ottimo rimedio è quello di fissare un budget mensile, in modo tale, da predisporre un utilizzo più consapevole del denaro. Inoltre, è sempre meglio saldare per primi quelli di minor entità oppure quelli con gli interessi più elevati. Infine, è necessario anche cercare di concordare delle rate mensili che non assorbano più del 10% del proprio stipendio, in quanto ciò rischierebbe di innescare una situazione di sovraindebitamento.
Debiti: quando interviene la prescrizione
Per fortuna, anche i debiti prima o poi si prescrivono, ciò significa che il pagamento non andrà più effettuato a causa della scadenza del tempo utile per pretenderlo. Chiaramente, ciò avviene soltanto quando non sono intervenute cause che interrompano il corso della prescrizione, ad esempio quando il creditore sollecita il pagamento.
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Tale causa estintiva del debito può intervenire dopo 10 anni per i contratti e gli atti leciti, ad esempio prestiti ottenuti per beni e servizi, ad esclusione delle bollette di utenza. Mentre si prescrivono in 5 anni i debiti originati da eventuali atti illeciti commesse dal debitore. Ad esempio i danni fatti ad un vicino o in macchina, il bollo auto, la parcella di un professionista ecc.
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Tuttavia, ci cono anche dei passivi che si prescrivono in soli 2 anni, come la bolletta della luce, del gas e dell‘acqua . Altri, addirittura, in 1 anno come i farmaci, gli abbonamenti vari e le rette scolastiche. Infine, si precisa che la prescrizione comincia a decorrere dal giorno successivo a quello in cui il creditore ha esercitato il diritto ad essere rimborsato. Qualora esso corrisponda con un giorno festivo, scatterà al primo giorno feriale possibile.