Ci sono diversi modi per avere dei bonus sui contributi della pensione, o in alternativa, uno stipendio netto più alto
Il tema pensione non smette di dividere sia la parte politica che la società civile. Mentre le sigle sindacali chiedono regole maggiori per il pensionamento anticipato, la legge Fornero per ora lasca a 67 anni l’età per andare in pensione. Da qualche anno a questa parte sono state messe sul piatto le famise quote, delle formule per il pensionamento anticipato. E dal 2020 al 2023 si assiste ad un aumento di requisito per quanto riguarda i contributi, trend che è in ascesa. Difatti, se davvero verrà fatta una riforma previdenziale dal Governo Meloni, molto probabilmente richiederà un’anzianità di contributi pari a 41 anni.
La Quota 103, infatti richiede 41 anni di contributi e 62 di età per andare in pensione nel 2023. Mentre la quota 100 richiedeva solamente 38 anni di contributi, così come la 102. Ci sono possibilità di ottenere dei bonus per aumentare l’anzianità contributiva. Tanto per cominciare quella che tempo fa veniva chiamato il bonus Maroni. Si tratta della possibilità di rinunciare a Quota 103 pur avendone diritto, e dunque rimanere sul posto di lavoro. Quali sono i vantaggi?
Contributi pensione, come farli crescere
Con il bonus Maroni quindi, chi decide di non andare in pensione anticipata sfruttando Quota 103, pur avendone i requisiti, può scegliere tra due opzioni. La prima è chiedere al datore di lavoro di non versare più la sua quota contributiva, che dunque finirà sull’assegno dello stipendio, aumentandone la cifra, ma allo stesso tempo sottraendo una parte di contributi per quando si andrà in pensione. È il meccanismo del ‘meglio un uovo oggi che una gallina domani’. In alternativa, chi rimane sul posto di lavoro rifiutando Quota 103, può continuare come prima accumulando una porzione maggiore di contributi. E di conseguenza ricevere una pensione molto più ricca una volta ritiratosi dal mondo del lavoro.
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Altro bonus spetta alle mamme lavoratrici che durante la gravidanza non hanno potuto usufruire dei congedi per la maternità. A loro possono essere aggiunti 5 mesi di contributi figurativi che non si sono percepiti in precedenza. Questo bonus è destinato alle donne che al momento della domanda abbiano maturato almeno 5 anni di contributi.
