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In questo caso il coniuge non avrà l’eredità

Se il coniuge è il primo referente ad essere legittimamente chiamato come erede, non manca la regolare procedura per escluderlo. Ecco come avviene

Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

In ambito antropologico e sociologico, è noto che il riconoscimento della forma più semplice, elementare e basilare della comunità, è attribuita alla famiglia. L’ordinamento giuridico, in tale senso, riconosce tale primato supportando tale “primato” con un articolato sistema di garanzie e tutele che ne codifica diritti e doveri a carico dei singoli. Al contempo, è altrettanto riconosciuto come l’ambito familiare abbia rappresentato il terreno fertile per molti cambiamenti di carattere sociale.

Tali trasformazioni culturali succedutesi nel corso dei decenni hanno altresì modificato la sensibilità sulle priorità delle tutele nei confronti dei componenti familiari. Cambia dunque la sensibilità sui diritti e doveri all’interno del nucleo e, come insegnano i tempi attuali, i medesimi possono essere raggiunti e rispettati anche nel caso in cui la famiglia si disgrega a fronte della cessazione del rapporto della coppia di genitori.

In questo caso decade lo status di legittimo erede del coniuge

Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

La legge oggi garantisce pari diritti – e pari doveri – anche alle coppie che sono passate per la non semplice fase della separazione o del divorzio; ovviamente, tenendo in considerazione l’eventuale presenza di figli – ancorché minorenni – la condizione reddituale dei singoli coniugi e della qualità del contributo dato alla crescita e alla maturazione della prole da parte di ciascun genitore.

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In fondo, quelli sopraelencati rappresentano appunto i criteri su cui si basa il giudice di un tribunale, nel corso di una causa di separazione, per tradurre la qualità del ruolo nella entità economica dell’assegno di mantenimento. Se alla base di una separazione o di un divorzio vi è un conflitto coniugale insanabile, esso prende avvio ben prima delle pratiche di cessazione. Tale fattore può inserirsi anche nel contesto dell’eredità.

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Di fatto il coniuge ha la precedenza sul godimento dell’eredità trasmessa dall’altro, oramai passato a miglior vita (sempre dividendo le quote in presenza di figli o altri tipi di stretta parentela col defunto). E di norma, il coniuge superstite non può essere diseredato. Ma c’è un’eccezione. Basta la separazione? No, è necessario il divorzio. A tale condizione non è nemmeno indispensabile un atto formale di diseredazione. Con il divorzio, l’altro coniuge perde automaticamente la funzione di legittimo erede. Dunque, è sufficiente non menzionarlo nel testamento.

Pubblicato da
Roberto Alciati