Dal 2016 gli italiani pagano il Canone Rai all’interno della bolletta elettrica ma presto non sarà più così: le novità
Il Canone RAI è sicuramente una delle imposte pagate più malvolentieri dagli italiani. Si tratta di un pagamento sul possesso del televisore o di ogni dispositivo che, collegandosi ad internet, consente di vedere la televisione. Dal 2016, per volere del governo Renzi e per diminuire l’evasione fiscale, il Canone è incluso all’interno della bolletta dell’elettricità.
Questo significa che i 90 euro che corrispondono all’importo del Canone sono inclusi della bolletta dell’elettricità con pagamento o in un’unica soluzione o in più rate. Già da qualche anno, però, l’Unione Europea aveva riferito all’Italia che l’importo del Canone non poteva essere pagato in bolletta dal momento che si tratta di un contributo per l’emittente di Stato.
Proprio nei giorni scorsi il Ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, nel corso di un evento elettorale a Roma, ha riferito che il Canone RAI sarà presto tolto dalla bolletta dell’elettricità. Per il 2023 il Canone sarà ancora corrisposto in questo modo ma le cose cambieranno a partire dal 2024.
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«Presto gli italiani smetteranno di pagare le tasse per mantenere la tv pubblica direttamente dalla bolletta elettrica – ha riferito Giorgetti -. La Commissione europea e il governo Draghi avevano accettato che gli oneri impropri non stessero in bolletta. Io mi sono preso la responsabilità, e un sacco di critiche, perché sono rimasti in bolletta. Ma è evidente che il canone Rai dalla bolletta deve uscire».
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L’impegno del governo Meloni di eliminare il Canone Rai dalla bolletta elettrica è dunque chiaro anche perché, come detto, l’UE ha minacciato più volte il nostro Paese riguardo al fatto che se non avesse proceduto allo scorporo sarebbero stati a rischio i fondi che l’Unione elargisce al nostro Paese. Questo perché la voce Canone RAI in bolletta elettrica è un onere improprio.
Il Canone, inserito come adesso nella fattura del fornitore, ha sottolineato in passato Altroconsumo, “non fa che rendere poco chiaro l’effettivo importo che paga l’utente per l’utilizzo dell’energia”. Secondo la Ue, poi, non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, né dunque ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso.