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Assegno mantenimento | In quali casi può richiederlo l’uomo

Non è sempre scontato che in caso di separazione sia la donna ad ottenere il versamento dell’assegno di mantenimento. Ecco quando accade

Assegno di mantenimento (Foto Adobe – pensioniora.it)

All’interno della impostazione di uno Stato assistenzialista, la famiglia rappresenta, nella sostanza, il fulcro delle politiche sociali; questa tendenza è maggiormente compresa per un Paese come l’Italia, dove i nuclei più elementari della società decrescono di anno in anno, e a rischio sono le percentuali sulle nascite. Sovente, sono le calamità che incorrono annualmente sulla penisola su un piano strettamente economico – e di carattere globale – a minare nel cittadino la certezza di costruire una vita familiare.

Nell’ordinamento giuridico italiano, il peso che assume la presenza di figli a carico grava sottrae ancor di più la quota di responsabilità individuale di un coniuge rispetto alla qualità dello stato di convivenza con l’altro, per esasperare, invece, il livello delle responsabilità collettive. Ovviamente, questo tema è presente nella quotidianità delle controversie che sorvolano una società in continua trasformazione sul piano dei costumi e della sua organizzazione.

Assegno mantenimento, ecco quando è l’uomo a riceverlo

Assegno di mantenimento (Foto Adobe – pensioniora.it)

La legge, una volta fissata la luce sulle prerogative costituzionali, non deve cessare in rassegna le proprie regole rispetto ai cambiamenti di una sensibilità pubblica che finisce prima o poi per modificare necessariamente la natura dei diritti e dei doveri. Per questo, nel corso dei decenni, si è passati dalla esclusiva tutela dei diritti della famiglia alla implementazione degli ordinamenti con le garanzie agli individui coinvolti nella cessazione di un rapporto familiare.

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La priorità – ribadendo – è sulla tutela dei figli da parte dei genitori, ma sono codificati diritti e doveri di un coniuge, separato o divorziato, rispetto all’altro. L’elemento rappresentativo che arriva a chiusura di una trattativa conclusa con l’ultima parola di un giudice, è l’assegno di mantenimento, versato dal coniuge obbligato. Quest’ultimo viene individuato nell’ordine delle possibilità concrete e il tenore di vita.

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Il tribunale, però, si appresta a considerare rigidamente anche i parametri del contributo dato alla famiglia, la durata del matrimonio, l’età e, come detto, il reddito. Pertanto se il marito è disoccupato e la moglie lavora, sarà essa a pagare l’assegno di mantenimento, a meno che il primo non disponga di rendite o risorse alternative, come la proprietà di immobili o la titolarità di partecipazioni societarie.

Pubblicato da
Roberto Alciati