Si affaccia gradualmente un’importante scadenza entro la quale ricevere ancora l’agevolazione del superbonus edilizio. Di cosa si tratta
Col senno di poi, nel quadro europeo, le iniziative – quelle ritenute davvero importanti – circa i noti cambiamenti climatici in atto vengono formulate e si approntano per cause contingenti apparentemente estranee. La vicenda più emblematica, sotto questo aspetto, si è vissuta sotto la emergenza sanitaria da Coronavirus, dove dal confinamento domestico nelle proprie abitazioni, si è assistito ad un miglioramento della qualità dell’aria, specialmente nelle grandi città.
Molti cittadini hanno potuto assaporare assaggi di primavera, con odori della natura coperti solitamente dalla cappa dell’inquinamento da smog, come ad esempio un albero in fiore, o soltanto un’aria più “dolce” e un cinguettio meglio percepibile di uccelli impegnati in voli straordinariamente bassi. La natura si è ripresa per circa un anno e mezzo lo spazio abitualmente sottratta da una vita umana frenetica e avvelenata; e così, in fondo, è stato, appena si è chiusa l’emergenza e le ragioni del PIL hanno ridestato dal torpore salutistico.
Di quella esperienza non tutto è stato perduto, tanto che l’allora governo Conte ha declinato la ripartenza economica in chiave di sostenibilità ambientale. O meglio, la ripresa è passata per il settore economico più trainante in Italia, l’edilizia. Dunque, si è cercato di incentivare interventi di rifacimento degli appartamenti e degli spazi pubblici condominiali, puntando sull’installazione – o la sostituzione – di dispositivi che favoriscono l’efficientemento energetico.
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Insomma, la questione ambientale si è tradotta nella lotta alla dispersione dell’energia spesso diffusa nell’ambito domestico. Il successo del noto Superbonus 110% è stato immediato e duraturo, tale da aver esaurito da tempo i fondi ed è oggetto di rifinanziamenti spesso poco graditi dagli ultimi esecutivi. Molti italiani hanno approfittato delle detrazioni sui lavori in casa in dichiarazione dei redditi, degli sconti in fattura e della cessione del credito a banche e uffici postali.
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Per salvaguardare la restituzione delle somme agli istituti di credito, lo Stato ha ridotto col tempo la manica delle agevolazioni, spesso inscrivendo il limite dell’inizio dei lavori all’anno di approvazione del preventivo; idem per le stringenti scadenze sulla chiusura dei lavori. Sotto questo profilo, il 2023 presenta una scadenza da non dimenticare: 16 marzo 2023. Si tratta del primo termine dell’anno per richiedere le agevolazioni del Superbonus 2023. entro la medesima data, all’Agenzia delle Entrate andrà inviata la comunicazione e la documentazione relativa alla richiesta di cessione del credito o di sconto in fattura. Stessa data di scadenza anche per le pratiche inerenti alle villette e le unifamiliari: sono coinvolti coloro che hanno ottenuto la proroga una volta completato il 30 per cento degli interventi previsti entro il 30 settembre 2022.