L’assegno unico per i figli ha quasi compiuto un anno. E l’INPS ha introdotto delle facilitazioni per il nuovo anno ed anche aumento degli importi
Chi ha percepito l’assegno unico nel 2022 sa che non tutto è andato liscio come l’olio. Il primo anno della misura che ha racchiuso in sé tutti i bonus precedenti per i figli, è trascorso con alti è bassi. Le domande, l’erogazione, la determinazione degli importi hanno avuto bisogno di un po’ di tempo di rodaggio perché la macchina funzionasse a dovere. E dopo un anno pare che ora il sistema sia automatizzato. Anche se l’INPS per la mole di lavoro aggiuntiva ha richiesto di mettere a bando 387 posti per personale che si occupi dell’assegno unico.
Il nuovo anno dell’assegno unico non è iniziato con gennaio, ma scatterà a marzo 2023. Fino a febbraio 2022 sarà valido il conteggio dell’ISEE già presentato. Ma da marzo 2023, dunque entro il 28 febbraio, servirà inoltrare e compilare il nuovo ISEE in corso di validità.
Assegno unico, le novità INPS per il 2023
L’INPS specifica questo in un post su Facebook. A differenza di quanto si era pensato inizialmente, non sarà necessario per i percettori dell’assegno unico inoltrre nuova richiesta. Il rinnovo sarà automatico. Tuttavia rimane un onere a carico dei beneficiari. Caricare l’ISEE aggiornato entro il 28 febbraio 2023. In caso contrario la quota di marzo verrà erogata con importo minimo, come se l’ISEE non fosse stato presentato. Tuttavia, se si rettifica la propria posizione entro il 30 giugno 2023, si potranno ricevere gli arretrati dal mese di marzo.
Leggi anche: RdC febbraio | Ricarica puntuale solo in questo caso
Questo quanto comunicato dall’ente nel messaggio Facebook. L’esortazione è di non attendere la scadenza ma di provvedere quanto prima possibile alla compilazione del nuovo ISEE, portando la DSU, ed al caricamento sul portale. I nuovi importi verranno calcolati di conseguenza.
Leggi anche: Bonus bollette, tre fasce: controlla in quale rientri
Si ricorda anche che dal nuovo anno dell’assegno unico sono previsti aumenti per l’adeguamento al tasso d’inflazione crescente. Copriranno tutte le fasce, da quella minima alla massima. Per ora si sa che i nuclei familiari con figli disabili avranno diritto a 120 euro al mese in più. Tutto questo accadrà dal mese di marzo, corrispondente all’inizio del secondo anno.