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Bonus e Incentivi

Assegno unico | Se troverai meno soldi è per questo motivo

L’assegno unico si rinnova anche per il 2023. tuttavia per ottenere l’importo spettante, i percettori devono dare una comunicazione

Assegno (Foto Pixabay – pensioniora.it)

L’assegno unico da quando è stato introdotto ha portato benefici economico a milioni di famiglie italiane. Sostanzialmente a tutte le famiglie con figli minori o a carico che ne facessero richiesta. Ed il lavoro per l’INPS, che ha accentrato su di sé tutte le fasi dell’assegno unico, dall’accogliemento delle domande, alla valutazione, al calcolo dell’importo, ed infine all’erogazione, si è trovata una mole di lavoro in più al punto da chiedere fondi per l’assunzione di personale a tempo indetemrinato che si occupino proprio di questo aspetto.

L’assegno unico per i figli viene calcolato incrociando due fattori fondamali: l’ISEE e la composizione del nucleo familiare. Oltre un certo numero di figli – tre – è prevista un ulteriore maggiorazione. Così come con la presenza di figli disabili a carico. Per il 2023 si prevede l’incremento di altri 120 euro al mese.

Assegno unico INPS, entro quando consegnare l’ISEE

Calcolo ISEE (Foto Pixabay – pensioniora.it)

A differenza di come sembrava inizialmente, per ottenere anche nel 2023 l’assegno unico, non si deve inoltrare nuova domanda. Coloro che lo hanno ricevuto nel 2022 potranno usufruire del rinnovo automaticamente. Si ricorda che l’anno dell’assegno unico termina nel mese precedente del primo di erogazione, ovvero febbraio 2023. I pagamenti lo scorso anno sono iniziati a marzo 2022. Dunque chi ha già l’assegno unico non deve inoltrare nuova domanda, tuttavia deve adempiere all’obbligo di inviare il nuovo documento ISEE, aggiornato ed in corso di validità, sul quale l’INPS provvederà ad effettuare i ricalcoli dell’assegno, anche considerando gli aumenti per adeguamento all’inflazione.

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L’ISEE 2023 deve essere inviato all’INPS entro il 28 febbraio 2023. In caso contrario i beneficiari dell’assegno unico assisteranno da marzo ad una versione ridotta dell’assegno. Difatti in assenza di ISEE viene erogato il minimo dell’importo.

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Se in seguito, entro il 30 giugno, il cittadino titolare dell’assegno unico invia all’INPS l’ISEE in corso di validità, potrà ricevere gli arretrati dal mese di marzo. Mentre se avviene oltre il 30 giugno, dunque dal primo luglio, non c’è diritto a ricevere gli arretrati. L’ISEE serve per controllare la condizione economica, se mutata, ed effettuare eventuali ricalcoli.

Pubblicato da
Giulia Borraccino