La separazione dei beni non è un gesto contro tradizioni e romanticismo ma una scelta di persone consapevoli e mature
Con il matrimonio si instaura un tipo di relazione che ha conseguenze non solo emotive e psicologiche sulla coppia, ma anche legali con risvolti fiscali e patrimoniali. La scelta è compiuta su motivazioni personali e considerazioni materiali che non hanno a fare con la sfera sentimentale.
Ma non bisogna farsi influenzare troppo da consuetudini sociali e tradizioni che potrebbero avre un peso accessivo sulla vita degli individui e della coppia, limitando la loro libertà di scelta e autodeterminazione. Le conseguenze di una mancata riflessione potrebbero essere pesanti soprattutto in caso di separazione e divorzio equindi da non sottovalutare.
Vi sono due opportunità per chi decide per il regime di separazione dei beni tra i coniugi. La scelta può essere trascritta nel registro in sede matrimoniale alla conclusione della cerimonia o sottoscritta successivamente mediante un atto notarile con la presenza di almeno due testimoni. Nel primo caso la registrazione è chiaramente gratuita nel secondo caso vi sono dei costi.
Il prezzo dell’atto include i bolli, la trascrizione del documento con annotazione presso il registro, le tasse e il compenso del notaio. Nel complesso, la spesa arriva a circa 1500 euro. Nella scelta della separazione dei beni non vi sono particolari svantaggi in quanto per i coniugi è sempre possibile la cointestazione di beni acquistati successivamente al matrimonio.
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Per le spese contratte nell’interesse del nucleo familiare anche la giurisprudenza ammette la responsabilità solidale tra i coniugi, anche in regime di separazione dei beni. Quindi si potrà intestare a entrambi la proprietà di un bene o di un conto bancario. Tra le considerazione per la separazione dei beni si può segnalare come in caso di debiti contratti da uno dei due per finalità personali, il patrimonio dell’altro coniuge non verrà coinvolto.
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Mentre in caso di divorzio sarà più semplice distinguere la proprietà dei beni. Così come non è necessaria la doppia firma negli atti di gestione dei beni. Altra conseguenza della separazione si può avere in occasione di morte di uno degli sposi, infatti si evita il passaggio di beni del de cuius aagli affini del coniuge cioè ai parenti del sopravvissuto.