I Libretti postali sono tra i prodotti di risparmio più utilizzati per un deposito. Tuttavia non sono inattacabili. Quando a rischio chiusura
I prodotti finanziari di Poste italiane diventano sempre più numerosi ed articolati. Tramite Poste si può avere una Pec, una Rc auto, una polizza vita e ricevere diversi prestiti. Tuttavia rimangono evergreen i prodotti classici, su tutti la Postepay, i libretti postali ed i buoni fruttiferi. Questi ultimi garantiscono il risarcimento di un deposito nel medio – lungo periodo, maggiorato in base alle percentuali di rimborso pattuite. Mentre i libretti postali sono il classico deposito Poste.
Essi sono a spese quasi zero. Quasi perché esistono gli oneri fiscali da espletare, tra cui le aliquote agevolate sui guadagni e l’imposta di bollo, solo per i depositi con cifra superiore a 5mila euro. L’imposta di bollo sui libretti è di 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro, ogni anno, per le società. I libretti postali, come anche gli altri prodotti poste, sono considerati blindati perché garantiti dallo Stato. Tuttavia non sono inattaccabili né eterni. Quando possono essere chiusi?
I Libretti postali classicamente – e per questo si chiamano libretti – sono dei piccoli libricini in formato cartaceo, dove vengono stampati i saldi, i movimenti etc. Ed è cura del del titolare tenerli e non perderli. Nel caso in cui dovesse accadere si deve fare la denuncia presso le autorità. Da qualche anno a questa parte esiste la versione dei libretti dematerializzata, ovvero digitale. Si può aprire direttamente online, e non ha il problema di dover tenere da parte il libretto fisico, che date le spese pari a zero può anche essere abbandonato per diversi anni.
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Ed è proprio di questa eventualità che si parla. I Libretti postali che non hanno subito alcun movimento nel lasso di tempo di 10 anni, vengono iscritti nella lista dei libretti dormienti, dopo che poste ovviamente ha avvertito e sollecitato il titolare. Per far uscire il proprio libretto dall’elenco dei dormienti basta effettuare una qualunque operazione, anche online, come la richiesta di un saldo, un pagamento o un prelievo presso gli uffici postali. In caso contrario c’è il rischio chiusura libretto e passaggio del deposito nelle mani del fondo Consap.