Fra qualche anno, questi impianti di riscaldamento non saranno più regolamentari dopo lo stop dell’Europa. Ecco quali caldaie saranno vietate
In questi recenti anni si stanno concretizzando quegli scenari che qualche decennio or sono sono stati predetti da alcuni scienziati e che spesso non hanno affatto nobilitato gli orizzonti delle società umane. Più specificatamente, cammina verso il mondo cosiddetto civilizzato quella condizione che rappresenta la miccia di conflitti e tensioni: l’approvvigionamento della energia. Da quasi un anno, l’Europa ha pagato a sue spese il suo status di “cicala”, rivelando a se stessa la sua estrema fragilità legata alla dipendenza energetica.
Il conflitto russo-ucraino è diventato dunque un paradigma che ha drammaticamente rimescolato le scacchiere diplomatico internazionale, dando la precedenza al fattore economico-finanziario che politico, contaminando le buone acque dei rapporti internazionali. La crisi del gas è stata altresì acuita da un’inflazione senza precedenti, scaricando i costi della escalation globale sui cittadini.
I richiami istituzionali al risparmio energetico non hanno impedito alle salatissime bollette delle utenze domestiche di colpire al fianco dei bilanci domestici, in particolare quelli delle fasce meno abbienti. Alcuni italiani però, piuttosto che abbracciare la “cura” del freddo – inizialmente richiamata dalla Commissione Europea – hanno puntato sui bonus fiscali, accedendo a forme alternative ai classici riscaldamenti a gas.
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Pannelli solari su terrazze e balconi, stufe a legna o a pellet (rigorosamente ad alta efficienza), oltre alla dotazione dei pannelli termoriflettori ai radiatori di calore, sono le dotazioni che tentano di abbassare gli importi delle fatture energetiche. Il risparmio energetico, come spesso si è detto dall’inizio della crisi, passa per la gestione accorta degli elettrodomestici, notoriamente dispendiosi sotto il profilo dei consumi.
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Pertanto, è utile una lettura accorta delle bollette per individuare gli aspetti di consumo migliorabili; ma è anche vero che non è secondario l’aspetto della manutenzione su apparecchi come i condizionatori, pompe di calore e non ultime le caldaie. Queste ultime sono oggetto della nuova normativa UE che imporrà uno stop agli odierni impianti entro il 2029: scopo del divieto, la riduzione e la progressiva eliminazione dei combustibili fossili. Parallelamente, verranno imposti limiti di progettazione più rigorosi ed ecocompatibili. La graduale transizione prevederà l’abolizione delle attuali etichette di certificazione; il superamento del gas andrà in direzione delle biomasse, dell’uso delle caldaie elettriche o addirittura della caldaia ionica. Il pericolo è che i consumi eccessivi di gas siano sostituiti da quelli elettrici, tanto che le prime raccomandazioni indicano l’installazione di un impianto solare termico di supporto.