A quanto ammonterà il mio assegno pensionistico se attualmente guadagno 1.500 euro al mese? Scopriamolo insieme
Quello delle pensioni è da sempre un tema molto caldo in Italia e, a seconda dei governi che si succedono, cambiano le regole per poter lasciare il mondo del lavoro. Il governo Meloni, con la Legge di Bilancio, ha introdotto Quota 103 ed ha prorogato, seppur con delle modifiche, Ape Sociale ed Opzione Donna.
Sono tanti gli italiani che si apprestano a lasciare il mondo del lavoro mentre altri, seppur molto più giovani, sono curiosi di sapere a che età andranno in pensione e con quale assegno pensionistico. In questo articolo vediamo a quanto ammonterà l’assegno se guadagniamo 1.500 euro di stipendio.
Pensione: a quanto ammonterà l’assegno se guadagno 1.500 euro
La prima cosa da dire è che l’importo dell’assegno pensionistico varia dal sistema di calcolo da usare per calcolare la pensione finale, ovvero se si decide di andare in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata. Ovviamente l’assegno dipenderò anche dal montante contributivo accumulato dal lavoratore nel corso della vita lavorativa.
La pensione di vecchiaia permette di uscire dal mondo del lavoro a 67 anni e con almeno 20 anni di contributi, la pensione anticipata con 42 anni di contributi e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno, 41 anni di contributi e 10 mesi per le donne. Con opzione donna a 58 e 59 anni di età rispettivamente per lavoratrici dipendenti e autonome e con almeno 35 anni di contributi maturati al 31 dicembre 2022 e con ape sociale a 63 anni di età e con 30 anni di contributi.
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Per poter calcolare la pensione, poi, bisogna tenere conto dei coefficienti di trasformazione e dei tassi di sostituzione. Partendo dal calcolo del trattamento pensionistico, bisogna capire se effettuare il calcolo con sistema retributivo, basato cioè sugli stipendi degli ultimi anni di lavoro, e quindi i più alti di fine carriera, o con sistema contributivo, vale a dire considerando solo ed esclusivamente i contributi effettivamente versati nel corso della propria vita lavorativa.
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Bisogna poi considerare il montante contributivo, costituito dalla somma complessiva di tutti i contributi versati ogni anno dal lavoratore e da rivalutare secondo il tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL determinata dall’Istat. Bisogna poi applicare il montante contributivo il coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell’età del lavoratore, al momento della pensione.
Infine, bisogna calcolare il tasso di sostituzione, cioè il rapporto in termini percentuali tra l’importo del primo rateo pensionistico e l’ultimo stipendio percepito prima del pensionamento. In generale, possiamo dire che chi ha uno stipendio medio di 1.500 euro mese dovrebbe avere una pensione tra 1.100 e 1.400 euro al mese o anche più, restando sul livello dello reddito da lavoro percepite ancora in attività.