A quanto potrebbe ammontare la pensione percepita di un lavoratore che guadagna circa 1500 euro al mese, ecco la stima
Per poter progettare con tranquillità e sicurezza la propria vita dopo la fine della carriera lavorativa è necessario avere un’idea, dettagliata se possibile, di quanto sarà l’importo dellala propria pensione. Approcciarsi al futuro con consapevolezza può aiutare a scegliere una pensione integrativa nel caso di previsioni pensionistiche non del tutto positive.
Ci sono sul web vari simulatori per calcolare le proiezioni future e la cifra prevista della propria pensione applicando informazioni come la natura del lavoro, l’età anagrafica, gli anni contributivi corrisposti, la continuità della professione eccetera. Sono strumenti utili per chi ha davanti a sé una lunga vita lavorativa. Ma come computare l’ammontare del risparmio previdenziale che si sta effettuando?
Il cosiddetto tasso di sostituzione, cioè il rapporto, espresso attraverso una percentuale, tra l’ammontare della prima pensione e l’ultimo stipendio prima del pensionamento è un parametro che indica l’importo netto della futura pensione. Si tratta di un parametro che rende possibile ai futuri pensionati di comprendere quale sarà concretamente il loro potere d’acquisto una volta finita la vita lavorativa.
Ma il suo calcolo è complesso tiene conto di variabili come l’inflazione, i coefficienti di rivalutazione e perequazione annua, il PIL del paese eccetera. In altre parole il tasso di sostituzione è una misura della copertura pensionistica prevista dalle norme vigenti ai lavoratori, più alto sarà il rapporto tra prima rata di pensione e ultimo stipendio, più basso sarà il peso del pensionamento sul reddito disponibile.
Il tasso di sostituzione diminuisce per chi non a una carriera professionale stabile e lunga. Per ottenere un tasso di sostituzione pari al 70% è probabile che sarà necessario versare molti anni di contributi in più, rispetto a qualsiasi pensione anticipata oggi possibile per legge. Ma un tasso di sostituzione elevato non garantisce di per sé una previdenza elevata.
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Infatti va considerato l’ultimo stipendio avuto che potrebbe essere basso e non determinare un assegno dignitoso. Con la soppressione del trattamento al minimo e la contemporanea introduzione del sistema contributivo puro a partire dal 1996, le pensioni sono strettamente legati ai contributi effettivamente versati senza scatti di retribuzione (montante contributivo), ai coefficienti di trasformazione e l’età.
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Per fare un esempio un lavoratore con 1500 euro netti di stipendio e con un tasso di sostituzione al 70%, avrà una pensione di circa 1050 euro, mentre con un tasso di sostituzione del 60% l’assegno sarà di circa 900 euro.