Lo sapevi che ci sono delle condizioni in cui non sei tenuto a versare l’assegno divorzile alla tua ex? Ecco quali
Quando si parla di divorzio, non è mai facile stabilire dov’è la parte che ha ragione e quella che invece a torto: quello che invece è senz’altro certo e riconosciuto, è che le soluzioni stabilito non riescono mai davvero a mettere tutti d’accordo. Tra gli aspetti più discussi, in particolare, non possiamo fare a meno di citare proprio l’assegno dirvorzile, che da sempre crea molto malcontento.
Quando parliamo di assegno divorzile, nello specifico, facciamo riferimento a una somma che uno dei due ex coniugi (il quale viene stabilito da giudice incaricato) deve versato all’altro. Questa somma, nella fattispecie, viene pattuita a uno dei due, quando l’altro non dispone di quelli che sono i mezzi adeguati e sufficienti per il proprio sostentamento o per procurarsi degli aspetti necessari.
Assegno divorzile, ecco quando non versarlo
Tuttavia, nonostante l’assegno divorzile faccia spesso e a lungo discutere, ci sono anche delle situazioni o per meglio dire delle ipotesi in cui questo può decadere. In cui, in poche parole, il coniuge che è stato incaricato di versare i contributi si vede assolto da questo obbligo: scopriamo insieme quali sono le condizioni affinché questa ipotesi diventi una realtà. Per saperlo, non dovete che continuare a leggere insieme a noi.
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Innanzitutto, l’ex che dovrebbe ricevere l’assegno divorzile perdere di fatto questo diritto quando è in possesso di una casa di proprietà e quando, inoltre, dispone di un reddito di lavoro sufficiente per potersi auto garantire il proprio sustantemento in modo sufficiente. Ci sono però altri due aspetti che proprio non possono passare inosservati.
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A poter far decadere l’obbligo di un coniuge a versare delle somme di assegno divorzile nei confronti dell’ormai ex coniuge, infatti, ci sono altri due aspetti che proprio non possiamo sottovalutare. Da un lato lo stato di bisogno del coniuge debole, qualora questo venga a mancare: in poche parole, quando il coniuge giudicato inizialmente debole, in realtà, si dimostra perfettamente autonomo e capace di condurre una vita dignitosa. L’altro, invece, è il tenore di vita avuto durante il matrimonio.
