L’anticipo pensionistico, meglio noto come Ape sociale, è previsto anche nel 2023: di cosa si tratta e a chi spetta
Anche nel 2023 si potrà accedere all’APE, ossia l’anticipo pensionistico che consente ai soggetti di età pari a 63 anni di andare in pensione prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. La norma è stata introdotta con la legge di stabilità 2017. Si tratta di un’indennità erogata dall’Inps ed ha una durata pari a 12 mesi e il suo valore non può mai superare i 1.500 euro lordi. Inoltre, per poterne beneficiare è necessario non essere titolari di alcuna pensione diretta.
Le altre condizioni indispensabili sono: la cessazione di qualunque attività lavorativa anche autonoma, tranne che per redditi minimi e un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni. Tale misura, però, è incompatibile con l’indennità di disoccupazione involontaria, l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale, il reddito di emergenza Covid e l’indennità ISCRO. Mentre, è fruibile insieme all’Assegno sociale e allo svolgimento di attività lavorativa purché non superi gli 8.000 euro annui come dipendente o parasubordinato e 4.800 euro annui come lavoratore autonomo.
Ape sociale 2023: chi potrà beneficiarne
L’Ape sociale non è rivolta a tutte le categorie di lavoratori. Di seguito la lista di coloro che possono beneficiarne:
– operai che svolgono lavori usuranti (artigiani, operai specializzati e agricoltori; professori di scuola primaria; personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci; ecc);
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– disoccupati, a seguito di licenziamento, anche se collettivo, di dimissioni per giusta causa, di risoluzione consensuale, oppure per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato. Tuttavia, è necessario aver maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 30 anni;
– caregiver, che da almeno 6 mesi si prendono cura del coniuge o di un familiare entro il secondo grado di parentela con disabilità grave, sempre in possesso di almeno 30 anni di contributi versati;
– lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%, in possesso di almeno 30 anni di contributi.
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Per poter fruire di tale strumento bisogna presentare domanda telematica all’Inps. Si precisa, infine, che il richiedente deve rilasciare le dichiarazioni sostitutive e allegare la documentazione attestante la propria condizione.