A breve i cedolini degli stipendi saranno più ricchi per alcuni lavoratori che rientrano in questo tetto annuale del reddito. I particolari
Nel corso dello scorso anno i lavoratori hanno beneficiato dei bonus emergenziali, rispettivamente da 200 e 150 euro. Destinazione i redditi annui lordi, rispettivamente fino a 35mila e 20mila euro. Non soltanto questa categoria ha trovato le presenti integrazioni sulle buste paga o con gli accrediti per le Gestioni Separate; anche i pensionati e i percettori di sussidi e indennità sono stati inclusi nel raggio delle una tantum.
Ad oggi, è il turno dei lavoratori autonomi e dei collaboratori a progetto per mettere mano al riconoscimento delle somme. A parte poi la rivalutazione ISTAT sulle tredicesime, per i lavoratori dipendenti non sono state previste misure dirette di sostegno, in un momento di difficoltà con pochissimi precedenti, dovute alla crisi energetica ed economica che attanaglia le famiglie da quasi un anno.
Bisogna però considerare quanto è stato deciso dall’ultima legge di bilancio. Il guadagno arriverà – in un certo senso – in modo indiretto. Tra gli esempi possibili, basti pensare all’accesso ai bonus bollette per le famiglie numerose, agevolato dall’innalzamento del tetto reddituale. Inoltre, nel campo dei provvedimenti sistemici, il governo Meloni ha prorogato alcuni sistemi di aiuto economico. Ciò che può interessare ai percettori di busta paga è il rinnovo dell’Assegno Unico e universale alle famiglie.
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Per la seconda annualità si può ricevere un assegno mensile per ogni figlio minorenne o disabile a carico. Fino al prossimo 1° marzo, sono aperte le presentazioni delle nuove domande, così come le domande di rinnovo per i vecchi percettori. In caso di variazione del reddito verificatasi nell’arco del 2022, occorrerà allegare un nuovo modello DSU per la dichiarazione ISEE. A breve sarà altresì il turno del taglio contributivo del cuneo fiscale, dedicato alle buste paga.
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La forbice sarà duplice: del 3 per cento per i redditi fino a 20mila euro; del 2 per cento tra i 20mila e fino a 35mila euro. Per i redditi entro i 15mila euro annui, arriva l’atteso bonus IRPEF, il quale porterà un rientro delle somme fino a 120 euro mensili. Il bonus è valido anche per i redditi tra i 15mila e i 28mila euro, purché l’Irpef lorda sia superiore al montante delle detrazioni da lavoro dipendente, detrazioni familiari e da interessi per mutuo (al 31 dicembre 2021).