Cartelle esattoriali | In quali casi non vanno pagate per legge?

Le cartelle esattoriali corrispondono i debiti non evasi con il fisco o con enti pubblici. In alcuni casi possono essere cancellate

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Tasse (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Ancora non si avvicina il momento dell’anno in cui si concentrano i pagamenti fiscali. Eppure il tema tasse è tornato caldo dopo il mese di dicembre grazie alle nuove disposizioni sulle cartelle esattoriali inserite in Legge Bilancio dal Governo. Tanto per iniziare, è stata riconfermata la rottamazione 2023. Che non significa la cancellazione dei debiti, bensì la possibilità di rettificare la propria posizione con il fisco attraverso una definizione agevolata su richiesta. In questa condizione il contribuente può corrispondere i propri debiti fino a 18 rate in 5 anni. Al netto di interessi e more. Ciò significa che viene pagata esclusivamente la cartella esattoriale.

Possono rientrare nella rottamazione 2023 le cartelle esattoriali che provengono da debiti diretti con l’Agenzia delle Entrate, oppure imposte locali – Imu, Tari, bollo auto – che di seguito sono passate nelle mani dell’Agenzia delle Entrate. Ne possono far parte anche i contribuenti che sono decaduti dalle precedenti definizioni agevolate magari per aver saltato anche una sola rata pattuita.

Cartelle esattoriali, cos’è lo stralcio

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Cartelle esattoriali (Foto Pixabay – pensioniora.it)

In due casi principali le cartelle esattoriali possono essere non pagate dal contribuente, e dunque cancellate per legge come debito. Nel primo caso si tratta dell’eventualità in cui la cartella cada in prescrizione. Questo avviene circa dopo 5 o 10 anni, dipendentemente dal tipo di cartella. Ma non è così semplice come sembra. La prescrizione parte dopo 5 anni in cui non si è ricevuta ufficialmente alcuna comunicazione né sollecito di pagamento. Ed è piuttosto improbabile che con l’Agenzia delle Entrate questo accada. Se arriva il sollecito di pagamento si ricomincia da zero a calcolare i tempi per la prescrizione.

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Oppure si può rientrare negli stralci, o meglio condoni fiscali, che saltuariamente i Governi mettono in pratica per ripulire il magazzino fiscale. Il prossimo prevederà la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a mille euro entro il 31 gennaio 2023 per tutti i debiti dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Già in precedenza era stato intrapresa un’iniziativa di questo tipo, per le cartelle entro i 5mila euro. Ma solo per i contribuenti con reddito entro i 30mila euro.

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