La Cassazione ha proposto una novità riguardo coloro che beneficiano di un conto cointestato. Cosa succede?
I soldi diciamola tutta, sono sempre il primo pensiero per gli esseri umani. Per quanto riguarda la salute e lo star bene, lo shopping, l’accontentare i propri figli nel migliore dei modi, vacanze e quant’altro possa farsi durante la propria vita con una sufficiente dose di denaro.
Si sa, che quando un parente, padre o madre che sia, emette un testamento, con tanti figli al seguito, il tutto viene più o meno equamente diviso. Siamo sicuri? Non mancano mai piccole polemiche, per quanto riguarda l’eredità che lasciano i nostri cari. Ma, per quanto riguarda invece il conto corrente cointestato?
Cassazione su conto cointestato
Il conto cointestato non è altro che una tipologia di conto corrente in cui i titolari sono due o più persone. Ogni persona ha gli stessi diritti nella gestione del conto. Ogni titolare potrà quindi versare o ritirare denaro e effettuare pagamenti, senza chiedere permesso all’altro titolare.
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Ma cosa succede uno dei titolari sfortunatamente muore? Secondo le norme in precedenza, non c’è alcuna possibilità che le banche possano fermare il ritiro dei soldi ed i movimenti che l’altro cointestatario potrebbe effettuare. C’è infatti una nuova legge della Cassazione da tenere ben conservata in caso di alcuni avvenimenti.
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La Cassazione infatti, ha proposto una nuova norma per quanto riguarda il conto cointestato: la Cassazione vieta l’operato di alcune banche in caso di firma disgiunta. Quindi è possibile effettuare normali prelievi nonostante la morte del cointestatario. Il cointestatario vivo, in questo modo, può effettuare i suoi movimenti, come pagamenti, prelievi, bonifici, senza autorizzazione obbligatoria dell’altra persona.
Quindi, tramite questa novità della Corte di Cassazione, sono vietati i blocchi da parte degli istituti bancari dei conti, in modo che la persona viva, possa tenere sotto controllo il conto cointestato. Chi sopravvive ha diritto di prelevare.
Però, non bisogna dimenticare che, alla morte del cointestatario, bisogna sempre presentare documentazioni ufficiali all’Agenzia delle Entrate, per far sì che poi tutto possa andare per il verso giusto:
- certificato di morte rilasciato dal Comune dove è avvenuto il decesso;
- atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
- copia conforme del verbale di pubblicazione o di attivazione del testamento, in presenza di testamento;
- dichiarazione di successione o certificato di eseguita dichiarazione e relativo pagamento dell’imposta con il dettaglio dei beni e dei valori dichiarati, compreso il conto corrente del defunto.