Ecco chi sono coloro che si aggiungono, all’ultimo minuto, alla lunga lista dei percettori delle indennità una tantum. I particolari
Il precedente anno ha messo in particolare evidenza un fatto che appare sempre più innegabile; ovverosia: è ancora lontano il tempo di una politica economica strutturale, e tuttora vivo e vegeto un piano finanziario emergenziale senza soluzione di continuità. D’altronde, gli eventi che si sono susseguiti da quasi un anno a questa parte, non hanno fatto sconti sullo shock che ha colpito improvvisamente le economie europee, rivelandone la loro impreparazione.
La crisi energetica del gas non ha soltanto trainato la lunga stagione degli aumenti dei costi sulle bollette delle utenze domestiche; ha inciso altresì sui bilanci di quelle aziende che non possono rinunciare ad un quantitativo massiccio di energia – che si tratti di gas o di elettricità – per la produzione dei loro beni. Quando l’impatto di tali condizioni non è stato piuttosto pesante, i costi sui beni sono lievitati per le tasche dei consumatori.
Bonus 350 euro, lo riceveranno anche questi lavoratori
La conseguenza ultima sugli utenti è dimostrata dall’incremento deciso dei prezzi sui beni di consumo. Una fotografia, questa, ben immortalata dalla galoppante corsa dell’inflazione, che non trova oggigiorno ostacoli decisivi nei contesti politici nazionali. D’altro canto, gli effetti più negativi sul tessuto produttivo hanno riguardato invece la chiusura di alcune imprese, incapaci di sostenere il peso dell’ingigantimento dei listini dei prezzi sulle materie prime.
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In ultima analisi, tale condizione ha significato molti lavoratori disoccupati che si sono riversati nelle casse assistenziali dello Stato. Da parte del governo, la timida risposta è giunta con l’erogazione dei bonus da 200 e 150 euro, erogati regolarmente tra giugno e ottobre, ma la cui distribuzione si è spinta fino ad oggi. Infatti, oltre ai lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, percettori di sussidi e indennità, tutti dai redditi bassi fino alle soglie stabilite, sono entrati nel novero – con le attuali erogazioni INPS – anche i dottorandi di ricerca, assegnisti e titolari di collaborazione coordinata e continuativa.
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Per beneficiare delle una tantum, questi ultimi non sono obbligati ad iscriversi ad una forma di Gestione Separata. Il solo requisito ad essere preso in esame è rappresentato dalla contribuzione connessa all’attività svolta dagli utenti interessati. Per velocizzare l’iter, l’INPS ha dato corso, d’ufficio, un riesame centralizzato delle richieste già inoltrate, semplificando la prassi di revisione delle domande che hanno avuto un esito negativo, riguardanti i lavoratori in part time ciclico verticale.