Ogni soggetto ha accesso alla redazione, se lo vuole, del suo testamento, ma deve avvenire nel rispetto di alcune condizioni personali. Ecco quali
L’anno che ha appena preceduto l’attuale non è stato un anno facile; in particolare, non lo è stato per le famiglie di molti lavoratori e pensionati. I nuclei meno abbienti sono stati esposti più degli altri agli effetti della crisi energetica ed economica, dell’incremento degli importi sui consumi delle utenze domestiche, sul decollo dei prezzi al consumo e del costo generalizzato della vita, frutto della galoppante corsa dell’inflazione.
Insomma, molte famiglie sono dovute correre ai ripari, spesso attingendo dai risparmi, e sul medio termine della congiuntura ha significato una riduzione della capacità di risparmio. Le misure di sostegno, messe a disposizione dal governo stanno cercando, in tal senso, di colmare un vuoto finanziario troppo spesso causato dalla speculazione dei mercati, indifferenti alla spesa dei cittadini. Le difficoltà aumentano, dentro una famiglia, di fronte all’accadimento di un lutto.
Un triste e irrimediabile evento come quello luttuoso comporta una rottura dell’equilibrio riguardanti le dinamiche interne, concernenti tanto l’aspetto affettivo che quello economico. In particolare, il profilo economico può costituire un ostacolo alla sussistenza non di poco conto se si ipotizza che il deceduto è il soggetto che aveva a suo carico gli altri componenti, e questi ultimi non sono – al tempo stesso – economicamente non autosufficienti.
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Sotto alcuni punti di vista, la normativa offre delle garanzie, altresì di natura previdenziale, ai superstiti. Ipotizzando che il de cuius sia stato un percettore del trattamento pensionistico INPS, una quota viene trasmessa in primis all’altro coniuge e ai figli; in loro assenza, a fratelli o sorelle, e genitori ancora in vita: il riferimento è alla cosiddetta pensione di reversibilità. Analogamente, anche i beni – mobili o immobili – di cui il primo è titolare, vengono trasmessi ai legittimi eredi secondo proporzioni stabilite per legge.
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Anche se spesso la normativa è soddisfacente al fine di assegnare i beni, alcuni soggetti decidono di mettere per iscritto le proprie volontà con un testamento olografo da depositare presso un notaio. La redazione è accessibile a tutti; per essere più precisi, tutti coloro che non sono dichiarati incapaci dalla legge. Dunque, ad eccezione di minorenni, interdetti per infermità mentali, oppure incapaci di intendere e volere anche transitoriamente. Il testamento, redatto da una di queste eccezioni, è impugnabile da chiunque abbia l’interesse, ottenendo l’annullamento entro 5 anni.