Il mese di febbraio porta con sé una buona e piacevole notizia per quanto riguarda le pensioni: ecco di cosa si tratta
Anche per il mese di febbraio milioni di pensionati in tutta Italia sono pronti a ricevere l’assegno pensionistico per quanto riguarda il secondo mese dell’anno. Come sempre coloro che si fanno accreditare la pensione su Banco Posta, Postepay o conto corrente postale o bancario riceveranno l’accredito il primo giorno bancabile di febbraio, cioè oggi.
Per quanto riguarda invece tutti coloro che ritirano la pensione allo sportello postale dovranno, come di consueto, seguire il calendario del ritiro messo in atto da Poste Italiane e dall’INPS durante la pandemia da Covid-19 per evitare assembramenti agli sportelli. Per tutti i pensionati italiani, poi, c’è una piacevole novità per quanto riguarda il ritiro di febbraio.
Tutti coloro che ritirano la pensione possono sapere in anticipo il suo importo controllando il cedolino del mese di riferimento consultabile sul proprio Fascicolo Previdenziale sul sito web dell’INPS. Come detto, coloro che si fanno accreditare il pagamento sul proprio conto corrente postale o bancario riceveranno l’assegno oggi, mercoledì 1° febbraio.
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La buona notizia, però, arriva per tutti gli altri pensionati che potranno ritirare il proprio assegno allo sportello postale proprio a partire dal 1° febbraio. Il calendario messo a disposizione da Poste Italiane diviso per giorni ed in ordine alfabetico prevede il seguente ritiro per il mese appena iniziato.
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Potranno ritirare la pensione alla Posta, secondo l’accordo stilato due anni fa da INPS e Poste Italiane, mercoledì 1 febbraio i cognomi A-C; giovedì 2 febbraio ritiro per i cognomi D-K; venerdì 3 febbraio ritiro per i cognomi L-P; sabato 4 febbraio ritiro per i cognomi Q-Z.
Oltre al fatto che la pensione di febbraio è ritirabile proprio a partire dal primo giorno del secondo mese dell’anno, c’è anche un’altra importante novità che riguarda tutti i pensionati. Da febbraio il cedolino pensionistico sarà aumentato perché partiranno le erogazioni con la rivalutazione per l’inflazione per tutti coloro che non hanno ricevuto il “ritocco” da gennaio e che prendono fino a 4 volte il minimo.