Il governo Meloni ha prorogato la misura dell’Ape Sociale anche per il 2023: ecco tutti i requisiti per accedere alla misura
Tra i 600 emendamenti delle Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni figurano anche quelli relativi alla pensione. Per il nuovo anno, infatti, sono state apportante tante novità per quanto riguarda l’uscita dal mondo del lavoro e, sicuramente, tra queste figura l’introduzione di Quota 103.
Il nuovo governo ha inoltre prorogato due misure, seppur con delle modifiche: Opzione Donna e Ape Sociale. Per quanto riguarda l’Ape Sociale, misura introdotta nel 2017, il governo Meloni ha modificato i requisiti per usufruirne nel 2023. Vediamo allora i requisiti validi per il nuovo anno per poter accedere alla misura.
Pensioni, Ape Sociale 2023: come accedere alla misura
L’Ape Sociale venne introdotta con la Legge di Bilancio 2017 e prevede l’anticipo pensionistico riservato a determinate categorie di lavoratori, in possesso di certi requisiti contributivi e prossimi alla pensione di vecchiaia. L’Ape Sociale si traduce con una indennità che l’INPS eroga a coloro che hanno almeno 63 anni di età, con 30 o 36 anni di contributi, non siano titolari di pensione diretta in Italia o all’estero e si trovino nelle condizioni determinate dalla legge.
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Possono beneficiare dell’Ape Sociale i dipendenti appartenenti sia al settore pubblico che privato, gli autonomi e tutti i lavoratori iscritti alla Gestione separata. Le categorie che vi possono accedere sono solo i lavoratori che svolgono mansioni gravose, gli invalidi civili almeno al 74 %, i lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito il trattamento di NASPI e i caregiver.
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Ma quali sono i requisiti per accedere all’Ape sociale nel 2023? Il governo Meloni ha stabilito i seguenti requisiti per accedere alla misura: almeno 63 anni di età; almeno 30 anni di anzianità contributiva per chi è disoccupato, invalido o con parenti di 1°grado con disabilità grave; 36 anni di anzianità per chi ha svolto attività gravose, previste dalla normativa e non essere titolari di alcuna pensione diretta.
L’erogazione dell’Ape Sociale è invece esclusa nei seguenti casi: mancata cessazione dell’attività lavorativa con un reddito superiore a quello stabilito dalla normativa;
titolarità di un trattamento pensionistico diretto; soggetti beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria; soggetti titolari di assegno di disoccupazione; soggetti che beneficiano di indennizzo per cessazione di attività commerciale e raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato.