Il pignoramento della pensione è un’eventualità da non augurarsi. Molti anziani mettono a rischio il loro reddito mensile a causa dei debiti
Purtroppo essere debitori può capitare a tutte le età. Anche da anziani. Investimenti fatti male, sovraindebitamento a causa di prestiti eccessivi richiesti alle banche e non più in grado di pagare. Oppure semplicemente cartelle esattoriali da evadere e mai corrisposte. O, in alternativa, debiti verso privati, e non ente pubblico. Il 2023 è l’anno in cui l’inflazione è alle stelle. Per cui lo Stato ha apportato degli adeguamenti. No solo sulle pensioni minime, ma anche sull’assegno sociale e sul tetto di pignoramento. Ciò significa che la quota di pensione che può essere pignorata diminuisce, in quanto si deve assicurare al pensionato il minimo vitale per sopravvivere ogni mese.
La legge disciplina da sempre il pignoramento dei beni, quali pensione, stipendio, casa, macchina etc. E quest’anno il tetto di salvaguardia per chi ha un procedimento di pignoramento sulle spalle, è stato aumentato. Cosa dice la legge.
Pignoramento pensione, qual è il tetto di salvaguardia
Il procedimento di pignoramento dei beni, compresa la pensione, si attiva dopo numerosi solleciti di pagamento che rimangono lettera morta. E nel frattempo si accumulano more ed interessi sui debiti. I pensionati che hanno debiti con il fisco o con il Pubblico in generale, ma anche con dei privati, devono sapere che anche se il procedimento di pignoramento della pensione è stato attivato, ci sono delle salvaguardie. La Legge dice che deve essere garantito il minimo vitale. Per conoscere le cifre, si deve partire dall’assegno sociale, assegno che viene erogato a favore dei cittadini in stato di povertà economica.
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A causa dell’aumento dell’inflazione, quest’anno l’assegno sociale corrisponde a 503,27 euro al mese per 13 mensilità. La legge dice che il minimo vitale corrisponde al doppio dell’assegno sociale, dunque circa mille euro. Inoltre, il pignoramento non può essere superiore al quinto della cifra che eccede il minimo vitale. Dunque, se si vuole sapere quanto può essere pignorato dalla propria pensione, si deve fare la differenza tra il mensile e 1.006 euro. A questo punto di ciò che rimane si conta un quinto. Questa è la cifra massima che può essere pignorata dalla pensione.