La Quota 103 è stata disposta per il 2023. Coloro che rispondono ai requisiti richiesti possono andare in pensione, in 4 finestre INPS
Terza sperimentazione, anche se probabilmente solo di un anno. La Quota 103 arriva dopo la Quota 100 e la Quota 102, formule previdenziali che hanno consentito a decine di migliaia di persone di andare in pensione prima dei 67 anni, età anagrafica minima stabilita dalla legge Fornero. La Quota 100 è durata ben tre anni, mentre le altre due, anche per limitare le spese a carico dello Stato, hanno la durata annuale. Si è iniziato con Quota 100, dove i lavoratori del settore pubblico e privato potevano andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 di età.
Poi la Quota 102 ha mantenuto fissi gli anni di contributi ma alzato di 2 l’età. Dunque 64 anni di età e 38 di contributi. La Quota 103 diminuisce l’età anagrafica, la fa tornare a 62 anni, ma allo stesso tempo fa fare un balzo in avanti ai contributi. Nel 2023 chi vuole andare in pensione con Quota 103 deve aver maturato almeno 41 anni di contributi. Obiettivo che probabilmente in un’ipotetica riforma previdenziale il Governo Meloni vorrebbe rendere fisso.
Quota 103, le quattro finestre per andare in pensione
La pensione anticipata non è prevista solo per la Quota 103, ma rimangono in vigore anche l’APE sociale e l’Opzione donna. La prima soluzione è riservata a coloro che svolgono mansioni usuranti, e che dunque possono ambire ad andare in pensione prima dei 67 anni. La seconda, opzione donna, è uno scivolo preferenziale per le donne, di circa un anno. Tuttavia prima di intraprendere una scelta del genere è bene farsi i conti sull’assegno pensionistico. Potrebbe essere molto penalizzante.
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Per quanto riguarda Quota 103 essa prevede che tutti coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2023 possono andare in pensione prima dei 67 anni. L’unico limite è che l’importo pensionistico non può superare le cinque volte la pensione minima, ovvero 2,818,52 euro lordi al mese.
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Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022 può andare in pensione in due finestre distinte:
- dal primo aprile se lavoratore del settore privato;
- dal primo agosto se lavoratore pubblico.
Chi invece ha maturato i requisiti dopo il 31 dicembre 2022 può andare in pensione:
- 3 mesi dopo la maturazione dei requisiti per il settore privato;
- 6 mesi dopo la maturazione dei requisiti per il lavoratore pubblico, ma non prima del primo agosto.