Esiste una differenza fondamentale al livello legislativo tra lavoro da remoto e smartworking. Chi ha diritto ai buoni pasto?
Da quando la pandemia ha preso il sopravvento, in particolare nel periodo clou dell’emergenza sanitaria, tutte le attività quotidiane sono state modificate, compresa quella lavorativa. Il lavoro si è spostato dall’ufficio al domicilio, con annessi vantaggi e problematiche, specialmente date dal fatto che in Italia lo smart working è una novità, e dunque in una fase iniziale piuttosto improvvisato. Tanto per cominciare dall’etichetta. È stato definito smart working ogni tipologia di lavoro da casa. Ed invece non è così. Per la legge del 2020 lo smart working è equiparabile al lavoro agile, mentre il restante è il lavoro da remoto.
In seguito allo spostamento, o alla nascita, di tutta una serie di lavori che si potevano svolgere da casa, è stato necessario inserire delle norme che li regolassero. Dagli orari al diritto o meno ai buoni pasto. Ma purtroppo solo per alcuni lavoratori.
Lavoro agile e lavoro da remoto, chi ha diritto ai buoni pasto?
Chi legifera deve stare bene attento alle definizioni. In questo caso sono stati definiti i confini del lavoro agile e da remoto solo per i lavoratori del pubblico impiego. Facendo una distinzione, le due tipologie avranno accesso a differenti vantaggi. Il lavoro agile, o smart working, è un lavoro subordinato in cui ciascun ente ne definisce le regole con il lavoratore, senza orario né luoghi di lavoro vincolati. Il lavoro da remoto invece prevede un vincolo di tempo e di luogo, anche se distaccato dalla sede abituale. Dunque i lavoratori da remoto del pubblico impiego hanno diritto ai buoni pasto, mentre chi lavora in maniera agile, o in smart working, non ne ha diritto.
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Questa in sostanza la disciplina. Gli sforzi compiuti in questi due anni sono stati di equiparare al livello contrattuale perfettamente chi lavora da remoto e chi lavora in presenza, introducendo anche la possibilità dei buoni pasto. Cosa che invece non è affatto garantita, e pare non se ne abbia diritto, agli smartworkers, che non hanno vincoli né di tempo né di luogo.