Un figlio può usare la carta bancomat del proprio genitore? La risposta è positiva ma bisogna prestare attenzione a dei dettagli
Al giorno d’oggi la quasi totalità degli italiani ha una carta di credito o bancomat attraverso la quale può effettuare tantissime operazioni come il pagamento della spesa, delle tasse ed imposte, per effettuare bonifici, giroconti e, ovviamente, per farsi accreditare lo stipendio. Una carta di credito o bancomat è sempre associato ad un conto corrente bancario.
Ogni carta ha un proprio codice IBAN, un chip ed una banda magnetica attraverso i quali viene effettuata la transazione. Ne consegue che solo coloro che sono a conoscenza del codice PIN potranno effettuare le varie operazioni associate al bancomat. Ci sono casi in cui i figli utilizzano le carte dei loro genitori ma, in questo caso, devono essere a conoscenza di alcune cose prima di effettuare le operazioni.
Una carta di credito o bancomat può essere usata da colui che non ne è titolare solo se tra questi esiste una relazione di parentela e l’operazione deve essere espressamente delegata dal titolare. Ovviamente in questo caso, visto il rapporto di fiducia che intercorre tra il proprietario del bancomat e chi ne usufruisce, non c’è nessuna intenzione di sottrarre denaro o di effettuare spese non autorizzate.
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Come riporta il Codice Penale, chi usa una carta di credito o bancomat, e quindi strumenti che abilitano al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi con l’obiettivo di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa da 310 a 1.550 euro. Ovviamente questo se la carta non è intestata a noi.
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La Cassazione ha poi fissato un importante principio: si può usare la carta di credito di un’altra persona solo se la relazione tra le parti sia davvero esistente e se l’operazione sia stata espressamente delegata dal titolare. E’ questo ad esempio il caso che intercorre tra un genitore ed un figlio. Un modo, comunque, per impedire l’uso non autorizzato della tua carta è impedire ad altri di utilizzare la tua carta secondo necessità.
Un argomento a parte meritano invece la carte cointestate e quindi a credito congiunto che permettono di essere comproprietario di una carta di credito con un’altra persona, come un coniuge, un amico intimo o un familiare. Condividere un conto con carta di credito congiunto è diverso dall’aggiungere qualcuno come utente autorizzato al proprio conto.