Ecco qualche regola di comportamento quando ci si trova nella circostanza di aver inoltrato il trasferimento errato di una somma. Cosa succede
Dopo un anno, quello appena concluso, davvero concitato, non privo di connotati drammatici per i connotati delle economie di numerosi cittadini tutt’altro che abbienti, gli eventi continuano ancora una volta a suggellare l’importanza del conto corrente nella vita quotidiana dei singoli. L’unione della realtà finanziaria personale, ovverosia niente altro che i risparmi e la loro gestione, assieme al modo di assimilare dei servizi dall’esterno, ha fatto sì che il conto sia diventato parte dell’identità di una persona.
Non c’è profilo che tenga: ci si riferisce ai profili “d’acquisto” all’interno della estesa piazza di shopping offerta dal commercio telematico (e-commerce), dove non c’è confronto sul margine di scelta tra la virtualità e le pur non piccole aree urbane colmi di negozi e vetrine – queste sì – fisiche. Difficile trovare una persona che non sia parte di quella vasta popolazione di utenti che con sempre maggiore frequenza arroventa l’uso dei propri dati di acquirente per recapitare merce di vario genere a domicilio.
Bonifico, cosa fare se l’IBAN è errato
Sono difficilmente stimabili gli enormi vantaggi di questa rivoluzione culturale dello shopping e non solo; quelli degli istituti di credito, i quali incassano le relative commissioni a seguito di tutte le transazioni e gli aspetti legati all’incasso e ai comodati dei dispositivi per i pagamenti elettronici. L’uso diffuso e schiacciante delle carte magnetiche, più o meno associate alla giacenza personale, sullo stesso denaro contante ha portato altresì all’adeguamento della normativa.
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Legge che ne ha tratto solo vantaggi da tale progresso, almeno in termini della ricercata tracciabilità del denaro. Le norme antiriciclaggio hanno finito infatti per elaborare l’obbligo di possesso del dispositivo POS per esercenti commerciali e uffici. Al contempo, non conosce tramonto lo strumento del bonifico di pagamento, utile per il versamento dei compensi per l’acquisto di servizi – per esempio – da liberi professionisti.
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Il bonifico però è utilizzato anche da quei genitori che vogliono aiutare i figli in difficoltà con una sostanziosa donazione; in questo caso, la causale è importante per non destare sospetti e far scattare i controlli. Dove finisce il denaro se l’IBAN di destinazione inserito è sbagliato? Sicuramente la somma viene accreditata nel conto corrente di un altro intestatario. La tempestività nell’accorgersi dell’errore permette sin dalle prime ore, dall’effettuazione del bonifico, di richiedere la revoca nelle prime due ore. Altrimenti, contattando l’istituto del beneficiario sbagliato, si comunica la diffida alla restituzione dell’importo.