Anche per il mese di febbraio 2023 le pensioni verranno erogate presso Poste Italiane seguendo un calendario in ordine alfabetico
Da quando è iniziata la pandemia il ritiro dell’assegno delle pensioni presso Poste Italiane viene orgqanizzato in maniera tale da non creare assembramento negli uffici postali il primo giorno del mese. Consuetudinariamente, chi doveva fare un passaggio alla posta, prima del 2020, evitava senza troppo indugiare il primo giorno del mese, perché sapeva che era il giorno in cui tutti i pensionati si accalcavano davanti agli uffici in attesa di ricevere l’assegno della pensione. Almeno coloro che ancora ritiravano le pensioni in contanti.
Mentre da marzo 2020 le cose sono cambiate. Sostanzialmente con le regole antiassembramento è stato fatto divieto di creare folla e di assembrarsi, appunto. Di conseguenza è stata stabilita un’intesa tra Protezione Civile e Poste Italiane, per cui il ritiro della pensione veniva disposto secondo un ordine alfabetico, suddiviso in varie giornate. Fino al termine dello stato di emergenza il calendario si esauriva con l’inizio del mese di riferimento. Ciò significa che le erogazioni iniziavano nella coda del mese precedente. Dal mese di aprile 2022 questa consuetudine è stata interrotta. Si è tornati al primo giorno del mese come inizio delle erogazioni, ma rimane valido il calendario.
Queste regole ovviamente valgono solo per coloro che ritirato in contanti le pensioni. I pensionati che hanno scelto invece di ricevere l’accredito sul conto corrente bancario, ricevono puntualmente la pensione il primo giorno lavorativo del mese. Mentre per chi ritira alla posta, il calendario per il mese di febbraio è così organizzato:
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Dunque in quattro giorni lavorativi si riescono ad esaurire le erogazioni. Si ricorda che il 4 febbraio è sabato. Di conseguenza l’orario degli uffici postali è solo di mattina. Inoltre dal mese di febbraio verranno applicate le rivalutazioni sugli assegni della pensione, che dovrebbero essere comprensivi anche degli arretrati di gennaio. Nel mese di gennaio hanno ricevuto gl adeguamenti all’inflazione solo le pensioni di prima fascia, ovvero quelle che non superano le quattro volte il trattamento minimo.