Cosa succede se sei pensionato e continui a lavorare

Un pensionato che desideri continuare a lavorare può farlo, ma ci sono dei limiti nei tempi e nei modi. Cosa dice la Legge

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Pensione (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Dopo essere andati in pensione, si può provare il desiderio di godersi il tempo libero per fare tutto ciò che non era possibile fare durante l’attività lavorativa, oppure si può desiderare di continuare a lavorare. Per necessità o per passione. Un pensionato che prende la pensione minima, al momento di poco superiore ai 525 euro, ha la necessità di avere un’altra entrata per sopravvivere dignitosamente. Al momento dalla richiesta della pensione deve aver cessato ogni attività lavorativa, ma ciò non esclude che dopo il lasso di tempo necessario per sistemare la questione previdenziale, circa un mese, possa riprendere a lavorare come dipendente.

Oppure un pensionato che ha fatto per tutta la vita un lavoro solo per necessità della busta paga può approfittare della pensione per avviare un’attività in proprio. Oltretutto con una buona pensione può richiedere un prestito in banca per avviare l’attività. Il limite rimane quello dell’età. Difatti i prestiti generalmente richiedono che il titolare non superi l’età di 80-85 anni alla totale restituzione del prestito. La Legge non nega né vieta di lavorare, ma ci sono dei limiti da rispettare per continuare a percepire la pensione.

Pensionato che lavora, quali sono i limiti da rispettare

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Pensionato (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Un pensionato che andrà in pensione con Quota 103, se continuerà a lavorare si vedrà sospendere la pensione fino al compimento dei 67 anni. In altri casi, in base al cumulo del reddito, l’assegno pensionistico può essere ridotto:

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  • chi va in pensione prima dei 63 anni perde la pensione prima dei 67 se lavora come dipendente;
  • chi lavora come autonomo, con partita IVA, perde il 50% della quota di pensione che eccede la minima, per il 2022 pari a 524,35 euro al mese;
  • la pensione di invalidità viene interamente sospesa se il reddito da lavoro supera le tre volte il trattamento minimo INPS;
  • la pensione di invalidità viene ridotta del 50% della differenza tra la minima e lo stipendio da dipendente, se il reddito da lavoro non supera le 3 volte i 524,35 euro mensili;
  • la trattenuta è ridotta al 30% per i lavoratori autonomi.
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