Si prevedono dei cambiamenti per quanto riguarda le pensioni del mese di febbraio, che non faranno piacere ai percettori
Ricordate, quando era previsto che coloro che beneficiavano già, di una pensione, nel 2023, avrebbero avuto un sensibile aumento, grazie anche alla legge di Bilancio, che ha portato diversi cambiamenti nel campo dei sussidi e bonus in generale. Il RdC ad esempio verrà abolito nel 2024.
Per il mese di febbraio erano previsti aumenti di circa il l 7,3% di cui il 5,3% sugli assegni previdenziali di gennaio 2023 mentre il restante 2% era stato emesso nello scorso mese di novembre. Quindi, causa questa crisi, anche i pensionati che a febbraio attendevano l’aumento, subiranno questa delusione.
Purtroppo, non sarà un bel mese per i pensionati, quello di febbraio. Infatti, l’aumento previsto, nei loro cedolini, non ci sarà, causa principale, è l’inflazione, che come sempre colpisce i cittadini. A marzo, avverrà la rivalutazione e gli arretrati per le pensioni superiori a 2.101,52 euro, pari a quattro volte il minimo.
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Causa i soliti e ormai continui problemi burocratici dello Stato, l’INPS, ha deciso di fermare gli aumenti previsti versandoli solamente a chi era stato rivalutato al 100%. Quindi l’aumento non avverrà nel mese di febbraio, bensì, a marzo, quando verranno riconosciuti anche gli arretrati dei mesi precedenti..
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L’INPS, inoltre, attraverso una nota precisa che “ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento, nell’anno 2022, rate di pensione per un importo inferiore o uguale a € 2.101,52”.
Senza dimenticare che “l’INPS procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023”.
Se vogliamo risalire alla causa del problema, è il mancato calcolo da parte dell’INPS che non ha avuto abbastanza tempo per poterlo effettuare e le rivalutazioni a 6 fasce previste dalla manovra, per cui per alcuni l’aumento sulle pensioni slitta a marzo 2023 o, alla peggio, ad aprile 2023.
Ragion per cui, visto che l‘INPS, ha slittato il suoi calcoli si prevede anche che si rischia di dover aspettare il cedolino di aprile, per veder entrare quegli aumenti tanto previsti.