Dati i livelli a cui è arrivata l’inflazione, anche gli stipendi per colf e badanti verranno aumentati per effetto delle modifiche sul CCNL
Il lavoro di colf e badante domestica spesso non è considerato un vero e proprio lavoro, ma una sorta di via di mezzo tra volontariato e professione. Se qualunque persona che, grazie ai diffusi luoghi comuni e pregiudizi, provasse solo un giorno a fare questo mestiere, si renderebbe conto dell’impegno e della dedizione, non comuni a tutti, che esso richiede. E forse le cifre di stipendi per assistenza 24h si reputerebbero più giustificate. La bandante, la colf, è una figura professionale che nel tempo è diventata sempre più necessario, specie per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti, che in caso contrario sarebbero dovuti andare a vivere in delle case di cura.
Il problema della categoria di colf e badanti, è che purtroppo esiste ancora una grande fetta di nero. Per incentivare le assunzioni regolari, i vari governi hanno inserito delle agevolazioni, ma non è abbastanza. Ed ora la questione potrebbe peggiorare ulteriormente perché il contratto collettivo di categoria ha inserito nuovi aumenti di stipendio, a causa dell’inflazione.
Gli aumenti riguardano diverse voci, dal ricalcolo contributi all’indennità per i pasti. Si va dal livello d’inquadramento iniziale, quello A, che avrà un aumento di 61,10 euro lordi, all’inquadramento D, con aumento di 116,64 euro, per assistenza a no autosufficienti. Dunque facendo dei calcoli, che includono anche la tredicesima, il ricalcolo contributivo INPS, e l’aumento anche dell’indennità per il vitto, è conteggiato che una famiglia arriverà a sostenere la spesa di 1.500 – 1.800 euro in più all’anno.
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Che è assolutamente lecito, dato che l’inflazione esiste per tutte le categorie lavorative, comprese badanti e colf. Ciò che preoccupa i sindacati è che questo possa portare ad un aumento del fenomeno del nero. Andrea Zini, presidente dell’associazione Assindatcolf, riporta un’opinione condivisa anche dai sindacati e dai datori di lavoro: “Il governo deve intervenire in tempi stretti con misure concrete a sostegno delle famiglie, non solo sgravi fiscali per incentivare la regolare assunzione, ma anche aiuti economici mirati“.