Questi sono i casi nei quali riferirsi al Comune per dar luogo a procedere ai lavori di ristrutturazione di un immobile. Di cosa si tratta
Durante il precedente anno sono proseguite le iniziative di finanziamento, da parte dello Stato, riguardo i bonus fiscali. D’altronde, come è noto, la casa ha rappresentato l’ambiente su cui si è concentrata l’attenzione in chiave di ripartenza dell’economia dopo l’emergenza sanitaria post Covid. Dal settore edilizio – in Italia, settore economico trainante per eccellenza – sono arrivate le azioni più importanti per ridare avvio ai consumi e generare imposte da riscuotere.
In tale contesto, si è voluto fissare anche un obiettivo che andasse al di là del mero vantaggio economico; ed è stato trovato nel nome della sostenibilità ambientale; una parola d’ordine suggerita dalla salubrità raggiunta nelle grandi città nel pieno della fase del confinamento domestico, le cui strade sono state sgomberate dal conseguente blocco della circolazione e l’aria si è fatta improvvisamente più pulita.
Lavori edili in casa, ecco quali permessi sono necessari per partire
Un ambiente più sostenibile, accompagnato dal tema dell’inquinamento causato dalla dispersione di energia dagli immobili, ha portato al concentramento di incentivi a favori di interventi di adeguamento sia sui singoli appartamenti che presso gli spazi in comune dei condomini. Mediante il cosiddetto Superbonus 110%, è stata finanziata l’installazione di dispositivi per il risparmio energetico, nonché la sostituzione di apparecchi ed elementi più efficienti. Senza dimenticare la ristrutturazione delle facciate degli edifici.
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Ai cittadini che ne hanno fatto richiesta è stato destinato il vantaggio di richiedere tali interventi alle imprese edili detraendo le spese sulla dichiarazione dei redditi, oppure con sconti in fattura o la cessione del credito alle banche. Quando ci si imbatte nella ristrutturazione di una casa, è noto che alcuni lavori necessitano del preventivo permesso del Comune; si tratta di interventi che comportano considerevoli cambiamenti alla struttura domestica.
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I titoli edilizi necessari a qualsiasi richiesta all’ufficio comunale sono i seguenti: la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata); la Cil (Comunicazione di inizio lavori non asseverata); la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e Scia in alternativa al P.d.C. (Permesso di Costruire); il Permesso di costruire. In ambito casalingo, la Cila è necessaria per una manutenzione straordinaria che comporta lo spostamento di pareti interne o l’apertura di porte; od anche per la variazione della superficie per frazionamento o accorpamento. Sugli interventi delle parti strutturali dell’edificio, invece, bisogna presentare la Scia, comprendente altresì il risanamento conservativo o la ristrutturazione “leggera”, basata sulla demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria.