Altri obblighi 2023 per i percettori del reddito di cittadinanza che non vogliono perdere il beneficio. Di cosa si tratta
Il reddito di cittadinanza è stata una delle misure pubbliche più discusse negli ultimi anni, specialmente criticato dalle fazioni parlamentari che ora si trovano al Governo. E così come previsto, la Legge bilancio 2023 ha introdotto nuove limitazioni per il reddito di cittadinanza. I cittadini abili al lavoro dai 18 ai 59 anni possono ottenerlo solo per 7 mesi, e rischiano di perderlo alla prima offerta di lavoro rifiutata, anche se non congrua alle professionalità personali. Sono esentate dal limite dei sette mesi senza possibilità di rinnovo le famiglie con figli minori a carico o con disabili a carico, che potranno ricevere il reddito di cittadinanza per tutto il 2023.
Le restrizioni per il 2023 sul reddito di cittadinanza fanno pensare ad un primo passo per l’abolizione definitiva della misura, ma per ora sono solo supposizioni. I cittadini entro i 29 anni che non hanno ricevuto il titolo di studio minimo per legge dovranno frequentare dei corsi di formazione per mettersi in pari.
Reddito di cittadinanza, l’ISEE 2023 e non solo
In ogni caso per molte famiglie il reddito di cittadinanza sarà ancora attivo per il 2023. L’obbligo a cui tutti i percettori dal 2018 sono abituati è la presentazione dell’ISEE in corso di validità entro il 31 gennaio di ogni anno. L’ISEE si riferisce ai redditi dell’anno precedente, dunque l’ISEE 2023 ha i dati 2021. Inoltre, se durante il 2022 ci dovessero essere variazioni di reddito o di contratto lavorativo, il beneficiario del reddito di cittadinanza deve informarne obbligatoriamente l’INPS.
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Anche se il patrimonio mobiliare cambia deve essere comunicato. per ottenere il reddito di cittadinanza si deve possedere un patrimonio mobiliare, comprensivo anche del conto corrente bancario, non superiore a 6mila euro. Cifra che può essere aumentata di mille euro per ogni componente aggiuntivo del nucleo familiare, fino ad un massimo di 10mila euro.
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Quindi se si vogliono avere le carte in regola per il reddito di cittadinanza, si deve non solo aggiornare l’ISEE ogni anno, ma anche comunicare i mutamenti di reddito o di posizione lavorativa durante l’anno in corso, pe rconsentire all’INPS di fare i ricalcoli del reddito.