Lo sapevi che, nel campo delle pensioni, c’è qualcuno che farebbe bene a tenersi lontano da Ape e Quota 103?
Tra gli argomenti più chiacchierati all’interno del nostro Paese non possiamo fare a meno di citare proprio quelle delle pensioni, che da sempre è portatore di accesi dibattiti, quesiti, dubbi e molto altro. In particolare, a essere al centro dell’attenzione oggi, sono proprio quelle persone che si trovano in un limbo: a metà tra la possibilità di lasciare il lavoro o proseguire ancora per un po’, e per i quali la quota 103 o l’Ape potrebbero non essere poi così vantaggiosi.
Nonostante sia uno dei momenti più attesi di tutta la vita, d’altronde, l’entrata nel mondo pensionistico non è una decisione da prendere a cuor leggere: proprio per questo motivo, noi di PensioniOra abbiamo deciso oggi di trattare proprio questo argomento. E, nello specifico, di soffermarci su coloro che si trovano a metà e per i quali né l’Ape né la Quota 103 potrebbero risultare poi così tanto vantaggiosi.
Ape e Quota 103, ecco a chi non convengono
Uno dei principali dubbi per chi si trova a ridosso della pensione, infatti, è quello di non sapere come agire: approfittare, lasciarsi il mondo del lavoro alle spalle e soprattutto godere dei benefici in atto al momento della sua decisione, o ancora aspettare tempi e misure migliori e più benefiche? Ebbene, nonostante molti non vedano l’ora, in realtà ci sono proprio dei lavoratori che farebbero meglio ad aspettare quando la quota 103 e l’Ape appariranno più vantaggiosi.
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Entrambe queste misure, infatti, possono presentare in realtà delle piccole pecche o comunque dei difetti che potrebbero far desistere il futuro pensionato. L’Ape Sociale, ad esempio, ha dei profondi limitati mentre la quota 103 non da la possibilità al pensionato di continuare ad arrotondare con dei lavoretti. Proprio per questo motivo, per alcuni il consiglio potrebbero essere quello di aspettare ancora un po’, per la precisione il 2024: ma perché? Ebbene, scopriamolo insieme.
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Sembra infatti che, nel corso del 2024, ci saranno delle importanti novità che potrebbero riguardare sia la quota 103 che l’Ape sociale. Come ad esempio l’introduzione di una pensione più flessibile, agibile già dai sessanta due anni e con quarantuno anni di contributi, e soprattutto senza i vincoli e limiti della precedente.